“I delitti di Alice”: il libro di Guillermo Martìnez è un “giallo” delle meraviglie

“I delitti di Alice”: il libro di Guillermo Martìnez è un “giallo” delle meraviglie

A giudizio del quotidiano spagnolo “El Paìs”, è “un giallo magnifico” quello di Guillermo Martìnez, “I delitti di Alice” (Marsilio, 272 pagine, 17 Euro, traduzione di Valeria Raimondi). Ecco un assaggio della scrittura di Guillermo Martìnez: “E’ molto difficile trasformare i morti in vivi. Ma non è altrettanto difficile trasformare i vivi in morti: si chiama omicidio”. Secondo Rosa Montero, l’autore “reinventa il romanzo di genere, conferendogli grande profondità letteraria. Una storia affascinante, destinata a diventare un classico”.
La trama: un giovane matematico argentino, dal nome tanto difficile da risultare impronunciabile, si trova a Oxford per il suo secondo anno di dottorato. È estate e il paesaggio della bella cittadina inglese risplende sotto il sole, tra il fascino dei college antichi e il verde dei chiostri, quando all’improvviso la confraternita intitolata a Lewis Carroll è sconvolta da una serie di misteriosi delitti che ruotano intorno al libro più famoso dello scrittore: “Alice nel Paese delle Meraviglie”. Per far luce sugli omicidi, il decano della confraternita chiede aiuto al giovane dottorando e al suo mentore e amico, il professor Arthur Seldom. Chi vuole mettere in difficoltà la confraternita? E chi è disposto a macchiarsi di crimini tanto macabri, pur di screditare l’autore di Alice e i suoi adepti? Novelli Holmes e Watson, i due matematici cercano la soluzione, sapientemente nascosta nei diari e negli indovinelli di Carroll, conducendo con garbo e ironia una sofisticata indagine deduttiva, tra paradossi logici, rompicapo e rimandi letterari. Giochi innocenti che un incalzare di colpi di scena trasforma in qualcosa di molto serio, rendendo il lettore complice di un’inchiesta ricca di imprevisti, sorprese e scoperte strabilianti, in una ricerca della verità che molto ricorda il percorso degli eroi di Borges. Un romanzo che combina abilmente il poliziesco classico con la logica matematica e l’universo dei libri, da uno degli scrittori argentini più raffinati e brillanti della sua generazione.
Guillermo Martínez (1962), scrittore e matematico, è considerato una delle voci contemporanee più significative dell’America Latina. Vive a Buenos Aires e scrive per il “New Yorker” e “La Nación”. Il primo volume della sua saga poliziesca, “La serie di Oxford” (Marsilio 2021), ha vinto il Premio Planeta Argentina, è stato tradotto in quaranta lingue e ha ispirato il film “Oxford Murders. Teorema di un delitto” (2008), diretto da Álex de la Iglesia, con Elijah Wood e John Hurt. Il secondo, appunto i “I delitti di Alice”, che ha vinto il Premio Nadal, è “un’indagine negli angoli più oscuri del Paese delle Meraviglie”.
Per concludere, un altro assaggio della scrittura di Guillermo Martínez: “Muovendo lentamente la testa negai che fosse andata in quel modo. ‘E’ stato ucciso. Avvelenato. Ma ancora non è di dominio pubblico. Gli hanno regalato una scatola di cioccolatini avvelenati con l’aconitina. E dentro la scatola avevano nascosto un’altra fotografia di Carroll’”.

Red. Cro.

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