I quattro pilastri dei diritti sociali in un libro del professor Luigi Di Santo

I quattro pilastri dei diritti sociali in un libro del professor Luigi Di Santo

Il libro di Luigi Di Santo, “Per un’ermeneutica dei diritti sociali” (il Mulino, 288 pagine, 24 Euro), tratta – come recita il sottotitolo – “i quattro pilastri: famiglia, lavoro, partecipazione e salute”. Si tratta di temi di grande attualità: in una società dedita alla celebrazione della propria singolarità, i diritti sociali sono condannati alla marginalità, si ha l’impressione che la socialità dei diritti sia considerata di livello inferiore rispetto ai diritti di libertà. È necessario riflettere intorno alla presunta crisi dello Stato sociale a partire da ambiti concreti, individuando – come sottolinea Luigi Di Santo – appunto quattro pilastri per delineare un percorso realistico di analisi: 1) Famiglia. Ogni essere umano non nasce dal nulla ma si in-forma nella dimensione familiare; 2) Lavoro. Costruendo il mondo si costruisce sé stesso. L’affermazione oggi va capovolta, l’individuo si emancipa in solitudine; 3) Partecipazione. Nelle forme del politico si pone il problema dell’accesso alla dimensione partecipativa oggi illusa dalla democrazia della rete; 4) Salute. La rinuncia alla cura è sempre più presente, la dimensione sociale della massa sofferente viene sempre più tollerata.
I pilastri considerati in questo interessante libro sono dotati di materialità sul piano della concretezza e percepiti come vettori educazionali per l’emancipazione della persona nella sua integralità sociale. Solo attraverso la tutela e l’implementazione dei diritti sociali si può dare forza alle pratiche democratiche, oggi sempre più deboli e marginali. Con il ritorno al pensiero sociale si apre l’orizzonte di un impegno nuovo sul piano legislativo che può vivere le condizioni di un rilancio non più rinviabile. Questo volume vuole essere un contributo per la ricerca, in un contesto sempre più caratterizzato da larghe tensioni sociali, che annunciano i segni di una oscurità regressiva sul versante democratico, sorda dinanzi al grido di un’umanità disperata che richiede di essere ascoltata.
L’autore, il professor Luigi Di Santo, insegna Filosofia del diritto e Teoria dell’interpretazione e Informatica giuridica nel Dipartimento di Economia e Giurisprudenza dell’Università di Cassino e del Lazio Meridionale. È presidente del corso di studi in Servizi giuridici, responsabile scientifico della Scuola nazionale di formazione socio-politica “Giorgio La Pira”, responsabile scientifico del Laboratorio di ricerca dipartimentale “Laboratorio di Ermeneutica della Temporalità Giuridica” – ETG. È direttore scientifico della rivista “Democrazia e Diritti Sociali. Rivista telematica di filosofia del diritto” e autore di numerose pubblicazioni, tra cui: “La predicazione di Gesù come soft power originario” (2020); “Per una Teologia dell’Ultimo. Riflessioni sui diritti umani al tempo della crisi globale” (2012); “L’Universo giuridico tra tempo patico e tempo gnosico” (2012).
“Per un’ermeneutica dei diritti sociali” contiene anche dialoghi dell’autore con il professor Giuseppe Recinto, consigliere per la Disabilità del presidente del Consiglio dei ministri, e con il professor Giulio Prosperetti, giudice della Corte costituzionale. Giulio Prosperetti firma anche la prefazione, dove scrive tra l’altro: “La scelta dei quattro concetti assunti dall’Autore a pilastri della costruzione dei diritti sociali, consente di apprezzare pienamente la loro evoluzione nell’epoca contemporanea, anche grazie alla particolare articolazione della Sua ricerca che, muovendo dai presupposti filosofici, si confronta con gli autori più moderni nel campo della sociologia, della politica e del diritto”.

Red. Cro.

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