AVELLINO – Anche quest’anno il “MdAO – Museo d’arte” di Avellino partecipa alla manifestazione nazionale “La Shoah dell’Arte” anno 2017, proponendo la presentazione di un’importante opera pittorica del grande maestro Ernesto Treccani “Maternità”. Il dipinto su tela illustra una maternità con la classica cifra stilistica del maestro milanese, esso è caratterizzato da linee nervose ma non frettolose e da una poeticità ed eleganza, che in quest’opera è ai massimi livelli.
Il progetto “La Shoah dell’Arte” è promosso dall’Associazione ECAD – Ebraismo Culture Arti Drammatiche che in occasione del Giorno della Memoria, venerdì 27 gennaio 2017, coinvolge alcuni tra i più importanti musei, gallerie e teatri d’Italia.
L’iniziativa, patrocinata dal Presidente della Repubblica Italiana e dal MiBACT – Ministero Beni e Attività Culturali e Turismo, ha come intento quello di evidenziare la presenza della Shoah nella cultura artistica del Paese attraverso la valorizzazione delle opere degli artisti perseguitati dal nazismo e di quei movimenti artistici etichettati e condannati dal regime nazista come “Arte Degenerata”.
La pesentazione dell’operà di Enesto Treccani si terrà venedì 27 gennaio, giorno della mamoria, alle ore 20,00 presso il salone del MdAO, in Via Degli Imbimbo 47 ad Avellino.
Francesco Campitelli
(coordinatore del MdAO per l’arte Moderna del ‘900 e Contemporanea)
Ernesto Treccani, figlio del fondatore della grande enciclopedia, nasce a Milano nel 1920, città che resterà per tutta la sua vita la “sede ideale” per la sua produzione artistica.
Fin dalla giovane età, quando ancora segue gli studi in ingegneria, entra in contatto con i gruppi dell’avanguardia artistica cittadina. Nel 1940, per la prima volta, espone le sue opere presso la Bottega di Corrente e ancora, nel 1943, presso le Gallerie Corrente e della Spiga. Inoltre, fonda e dirige la rivista “Corrente”.
La fase formativa rivela, fin dagli esordi, la ricerca verso un linguaggio alternativo all’ufficialità novecentista e si dimostra sensibile al modello picassiano e al recupero di un certo naturalismo, tipico della tradizione pittorica lombarda.
In seguito all’esperienza della guerra e della resistenza diviene redattore, insieme ad altri, della rivista “Il 45”, della rivista “Realismo” ed animatore del gruppo “Pittura”.
Nel 1949 si tiene la sua prima personale alla celebre galleria milanese “Il Milione”. In questo periodo anche la città di Parigi inizia ad essere un significativo punto di riferimento per la sua arte, nella quale si reca spesso per dipingere.
I suoi dipinti dichiarano il suo interesse verso alcuni temi come: il ritratto, il paesaggio, la veduta urbana e la natura morta. Inoltre, proprio dalla fine degli anni Quaranta instaura una precisa relazione dialettica con l’impegno politico, caratteristico per molti degli artisti di quegli anni. Già negli anni a cavallo del 1950 però, il suo linguaggio comincia a rinnovarsi verso una direzione più narrativa e favolistica.
Il 1950 vede la sua partecipazione alla Biennale di Venezia, alla quale presenta le opere di bianco e nero. Ritornerà ad esporre in questa sede anche nel 1952 e nel 1956 con mostre personali di disegni e dipinti. Dalla metà degli anni Cinquanta comincia a farsi conoscere anche al di fuori dei confini nazionali, esponendo a Londra e New York.
Negli anni Settanta sono ricorrenti le tele di grandi dimensioni e i dipinti legati alla tematica dei giardini e delle siepi. Nel 1976 espone a Volgograd, Mosca e Leningrado.
Nel 1978 Ernesto Treccani decide di dare vita alla Fondazione Corrente, con l’obiettivo di raccogliere e studiare documenti, testimonianze e opere del periodo storico compreso tra la nascita del movimento di Corrente e gli anni del Realismo.
Dagli anni Ottanta la città di Nizza diviene uno dei luoghi dove l’artista si reca più spesso a dipingere, uno dei suoi “soggiorni creativi” prediletti.
Treccani si spegne nella sua Milano il 27 novebre 2009.
C.S.