Il 12 e il 13 settembre Raviscanina ricorderà il papa del gran rifiuto: pronta edizione 2015 del palio di Celestino V

Il 12 e il 13 settembre Raviscanina ricorderà il papa del gran rifiuto: pronta edizione 2015 del palio di Celestino V

RAVISCANINA – Troppo spesso la storia consegna al pensiero futuro luoghi comuni ed errori ricostruttivi su eventi o, peggio, su protagonisti assoluti di cambiamenti epocali. Capitò a Vespasiano. Pensò e fece realizzare il Colosseo, ma scivolò nel gorgo della conoscenza popolare come ideatore di un servizio pubblico non proprio augusto. Colpa di quella pecunia che, secondo l’Imperatore, non aveva odore alcuno.

Sorte analoga e, forse più infamante, per Pietro Angelerio, passato nella memoria corrente con un nome e un Gran Rifiuto da portare sulla dignitosa aura di sacrificio sacrale che lo accompagnò per tutta la vita.

Celestino V, santo per volontà del re di Francia, Filippo il Bello, papa ed eremita e spirito tra i più elevati nell’Europa medievale, ebbe un pontificato che respirò tra l’estate e il gelido inverno del 1294, quando in un dicembre innevato lasciò il soglio Pontificio per tornare ai suoi eremi inaccessibili sui monti più impervi tra Molise ed Abruzzo.

Da allora, regioni intere sono scese in lotta per rivendicarne i natali. Ma le carte più attendibili e le ricerche di maggiore spessore, collocano la nascita di un santo, straordinariamente povero e modesto, a  Castrum Sancti Angeli de Ravecanina, una delle alture più silenziose e suggestive della Campania. Raviscanina, perla nascosta dell’Alto casertano che si avvia a vivere il suo Palio intitolato proprio al papa eremita, il 12 e 13 settembre prossimi.

La pro Loco di Rupecanina, sapientemente guidata dal presidente Costantino De Cristofano, in collaborazione con la Regione Campania, l’Ente Provinciale per il Turismo di Caserta e della Comunità Montana del Matese, ha allestito una due giorni di eventi per rinnovare gli attualissimi insegnamenti sociali di Celestino V, in una fase storica che sembra avere sempre meno di quel raccoglimento che, molto spesso, fu l’arma bianca e invincibile del papa di Rupecanina.

Il 13 settembre prossimo, arriverà una delegazione proveniente dall’Abbazia di Santo Spirito di Sulmona, luogo celestiniano per eccellenza,  guidata dalla soprintendente per i Beni Culturali d’Abruzzo, Franca Balassone. Da San Benedetto in Perillis, luogo di transito della peregrinatio spirituale di Pietro Angelerio, arriverà una folta delegazione, coordinata dal sindaco della cittadina. Da Isernia, invece, arriverà il vicario del vescovo molisano, don Claudio Palumbo. Casaluce e la Confraternita guidata da don Michele Verone doneranno alla città di Raviscanina un quadro del Quattrocento, raffigurante proprio Celestino V.

La manifestazione si terrà in una località prestigiosa, quei Quattro Venti che sono dominati dalla statua del Papa povero, scolpita da maestro Parisi di Alife. Una vera porta della Storia che, partendo dai silenzi rupestri di Raviscanina, ha solcato profondamente il cammino spirituale europeo.

La manifestazione verrà aperta dagli Sbandieratori di Borgo Fontana e dal Corteo Storico di Aquino e la tela quattrocentesca salirà verso la Chiesa di Raviscanina per essere esposta alla Venerazione perenne dei Fedeli.

Il 12 e 13 settembre la cittadina si illuminerà di giochi antichi, di musiche e di botteghe che rianimeranno gli antichi mestieri dell’epoca illuminata dall’esempio spirituale e culturale di Celestino V.

Più che un Palio, un appuntamento con un percorso storico che ha cambiato le sorti persino sociali dell’Europa moderna, partendo da una delle rupi più dimenticate e nascoste d’Italia.

C.S.

 

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