SPARANISE – Il 27 maggio prossimo, lo scrittore Salvatore Minieri presenterà il libro “I Pascià, storia criminale del clan Bardellino” a Sparanise (Caserta), una delle tre città soffocate dalla più grande discarica industriale d’Europa, la ex Pozzi/Iplave. Sarà il momento per parlare anche della oscura vicenda di don Cesare Boschin, il parroco ucciso il 29 marzo del 1995 in casa sua a Borgo Montello, vicino Latina (città dalla quale partì l’espansione imprenditoriale del clan Bardellino). Don Boschin aveva costituito un comitato per indagare sui traffici illeciti di rifiuti pericolosi che giravano intorno alla grande discarica cittadina. I malviventi, entrarono nel suo piccolo appartamento, lo uccisero a colpi violentissimi sul volto e fecero sparire tutti i suoi documenti che riguardavano proprio la discarica tossica di Borgo Montello. Da qualche giorno, il caso è stato riaperto, grazie – soprattutto – all’avvocato Stefano Maccioni (lo stesso che nel 2009 ha fatto riaprire le indagini sull’omicidio Pasolini). Oggi, qui da noi, chi depista sulla pericolosità dei rifiuti in provincia di Caserta, viene premiato con posti prestigiosi nei partiti di Governo e io penso alla frase di Rosa Luxemburg: “Chiamare le cose con il proprio nome, è il primo vero atto rivoluzionario”.
Red.