Il cimitero viene restituito alla dignità che in troppi punti dell’area sacra mancava da molti anni

Il cimitero viene restituito alla dignità che in troppi punti dell’area sacra mancava da molti anni

PIGNATARO M. – Di seguito la nota stampa del Comune di Pignataro Maggiore:

Il cimitero di Pignataro Maggiore è stato completamente tirato a lucido e addirittura dotato di un impianto di filodiffusione per la Commemorazione dei Defunti, un intervento di radicale sistemazione della struttura sacra che, nel giro di appena 5 giorni a cavallo del Due Novembre, ha registrato l’afflusso di circa 4000 persone.

L’assessore alle Attività Produttive con delega alla Cura Cimiteriale, Giorgio Vito stavolta ha pensato proprio a tutto, addirittura ha assicurato un contatto musicale con Radio Maria per tutta la durata del periodo di Commemorazione, grazie a un impianto di diffusione che ha anche consentito di far ascoltare le varie funzioni religiose a ogni persona all’interno del grande cimitero pignatarese.

Non solo: l’assessore Vito ha addirittura creato una sorta di isola ecologia a ridosso del Camposanto delimitata da una barriera di piante di alloro, la prima del suo genere.

Il piazzale prospiciente l’entrata è stato rimesso completamente a nuovo e dotato di panchine e fioriere.

All’interno dell’area sacra, l’assessore Vito ha voluto creare vere oasi floreali che, come tiene a sottolineare il componente della giunta Cuccaro, saranno lasciate nel cimitero per tutto l’anno.

Insomma con pochissimi soldi e un intervento ben mirato, il Cimitero di Pignataro è stato restituito alla dignità che in troppi punti dell’area sacra mancava da anni.

“Devo ringraziare il custode cimiteriale, Angelo Penna per la grande disponibilità e la collaborazione davvero sorprendente – ha detto Giorgio Vito – ma grazie soprattutto ai cittadini e ai fedeli che hanno trattato questo cimitero con una delicatezza e un rispetto commoventi. Credo sia doveroso curare questo luogo pio perché è dal livello di attaccamento al culto dei Defunti che si misura la civiltà di un popolo”.

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