CALVI R. – Mentre la classe politica calena continua a perpetuare il teatro delle marionette tra giochi, dichiarazioni e accuse incrociate, il commissario prefettizio Umberto Campini è stato costretto a dichiarare il dissesto finanziario del Comune di Calvi Risorta ai sensi dell articolo 246 del d.lgs. n. 267/200. I motivi di questo fallimento annunciato sono desumibili nella comunicazione del primo ottobre redatta dal segretario comunale, dottoressa Daniela Rocco, e dalla relazione protocollata il 3 ottobre dal revisore dei conti dell’Ente, dottor Giovanni Ferrara. La prima parla di una situazione deficitaria strutturale del Comune dovuta: a un disavanzo costante del 5% rispetto alle entrate correnti; a problemi relativi, per ragioni diversi, ai residui attivi e a quelli passivi; alla consistenza dei debiti fuori bilancio. Tutti elementi che avrebbero portato l’Ente a un indebitamento di 3.405.052,11, riconducibile – secondo il revisore dei conti – alle difficoltà di cassa nel rispettare i tempi dei pagamenti.
Ci sarebbe stato, nel periodo 2012-2016, una endemica difficoltà a onorare i pagamenti e una forte tendenza a dilazionare in tempi lunghi le spese correnti, a causa della mancanza di fondi derivante soprattutto da una scarsa capacità di riscossione dell’Ente. Nonostante le aliquote della tassazione aumentate al massimo consentito, il Comune non può far fronte ai debiti fuori bilancio né alle passività potenziali. Inoltre, i debiti già riconosciuti non possono essere pagati per mancanza di liquidità. Il continuo anticipo di tesoreria, con gli interessi passivi, contribuirebbe a far aumentare il debito. A queste criticità si aggiungono le pendenze di innumerevoli contenziosi e la mancata riscossione di fondi derivanti dalla lotta all’evasione. Queste falle economico-finanziarie, alimentate anche dalla mancanza di personale, non possono essere nemmeno tappate con l’alienazione di beni comunali.
“Giova precisare – scrive il segretario comunale – che il totale di fatture inevase (01/01/2012-30/09/2016) ammonta ad euro 3.405.052,11, di cui 1.125.768 riferite alle spese correnti del solo 2016 e che nell’ultimo triennio, l’Ente ha fatto ricorso all’anticipo di tesoreria, al limite del concedibile, a cui si aggiunge, giova ribadirlo, un debito per anticipazioni di tesoreria non restituite nel 2015 di 1.124.581,39″ . Per quanto riguarda i debiti fuori bilancio, la dottoressa Rocco ammette che non sono al momento quantificabili anche se vi sarebbe un ammontare di 15.000 euro di verbali impugnati e le sentenze di accoglimento si stanno concludendo con la condanna dell’Ente al pagamento delle spese. Al netto degli oneri, il Comune andrebbe incontro, a causa di queste sentenze, ad una esposizione debitoria di 750mila euro, che con l’aggiunta della minore entrata delle sanzioni amministrative supererebbe il milione di euro.
Il revisore dei conti, nella sua relazione, specifica il lungo elenco di creditori del Comune (elenco che potete consultare nei documenti allegati), i pignoramenti (per più di 158mila euro) e le spese legali. Il documento si conclude con un giudizio pesantissimo:
segretario comunale Calvi Risorta
Red. cro.