VITULAZIO – La gestione della raccolta dei rifiuti in province come quella di Caserta ha sempre rappresentato un campo particolarmente scivoloso. Lo sa benissimo il Comune di Vitulazio che ha da poco rinnovato l’affidamento del servizio in questione ad una ditta alla quale pochi giorni prima era stata confermata l’interdittiva antimafia.
Con determinazione dell’area tecnica numero 88 del 29 giugno 2015, infatti, il responsabile del settore VII, l’architetto Cornelio Socci, ha prorogato l’affidamento del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani alla ditta Alba Paciello fino al 30 ottobre 2015, dopo aver verificato che la stessa società “è in possesso dei requisiti di legge” (come recita la determina che trovate in fondo all’articolo). Peccato, però, che uno di quei requisiti (forse tra quelli più importanti) era stato “smarrito” tre giorni prima, il 26 giugno 2015. Ma andiamo per ordine.
Il 27 febbraio del 2013 il Comune di Vitulazio, senza bandire la gara d’appalto, affida il servizio alla ditta Alba Paciello per un periodo di tre mesi. Tale affidamento viene prorogato di volta in volta fino all’anno successivo. Il 18 aprile 2014, la Prefettura di Caserta emette l’interdittiva antimafia n. cat 12.b.16/ANT/AREA 1^ contro la società casertana e di riflesso il Comune di Vitulazio, con determina numero 61 del 29.4.2014, dispone la revoca dell’affidamento del servizio.
Su ricorso della ditta Alba Paciello, però, la prima sezione del Tribunale amministrativo regionale della Campania, con sentenza numero 6069 del 2014, annulla sia l’interdittiva antimafia sia la determina di revoca del servizio (come è possibile leggere nel documento allegato). Di fronte alla sconfitta in primo grado, la Giunta comunale di Vitulazio decide di rinunciare all’appello, su consiglio dell’avvocato Antonio Scirocco che aveva difeso le ragioni dell’Ente di via Lagnese di fronte ai giudici del Tar (leggi qui).
La Prefettura di Caserta, invece, ha portato la questione davanti ai giudici del Consiglio di Stato. Con dispositivo di sentenza numero 3247 del 26 giugno 2015, la terza sezione ha accolto l’appello prefettizio e ha rigettato il ricorso di primo grado della ditta Alba Paciello, confermando l’interdittiva antimafia n. cat 12.b.16/ANT/AREA 1^ del 18 aprile 2014 e la determina di revoca dell’affidamento del Comune di Vitulazio (Tra i documenti che vi proponiamo troverete soltanto il dispositivo della sentenza nella quale il nome della società in questione è indicata con “Omissis”, poiché la stessa ha chiesto la pubblicazione anticipata del dispositivo rispetto alla sentenza e si è avvalsa del D. Lgs. 30 giugno 2003 n.196 in materia della protezione dei dati personali).
Insomma, nonostante i giudici amministrativi abbiano confermato l’interdittiva antimafia alla ditta Alba Paciello (ripetiamo, il dispositivo è stato depositato in cancelleria il 26 giugno 2015), il Comune di Vitulazio, tre giorni dopo (il 29 giugno 2015), ha prorogato l’affidamento del servizio alla stessa società. Probabilmente in via Lagnese le informazioni arrivano con notevole ritardo.
sentenza Tar Vitulazio- Alba Paciello
sentenza consiglio di stato Vitulazio – Alba Paciello
Red.