VITULAZIO/PROVINCIA – Il C.U.B. (Consorzio unico di bacino) finisce sui giornali nazionali ancora una volta. Qui di seguito vi proponiamo il comunicato stampa della Guardia di Finanza e l’articolo uscito su La Repubblica. Nel testo si fa riferimento ad alcune indagini partite dagli inquirenti di S. Maria Capua Vetere e quattro denunce fatte, non si sa nei confronti di chi, tra Napoli e Caserta (ma pare che siamo solo all’inizio di un’altra vicenda giudiziaria più ampia di quel che sembra). La Guardia di Finanza parla di un’evasione dal fisco di 103 (centotre) milioni di euro che il Consorzio avrebbe effettuato ai danni dei suoi stessi lavoratori, non versando alle casse dello Stato le ritenute sugli stipendi da destinare agli enti previdenziali ed assistenziali (Inail, Inps ecc.).
L’epoca dell’evasione è identificabile tra il 2009 e il 2012, anni in cui si sono alternati alla guida del Consorzio vari personaggi politici e tecnici con nomina politica, tra cui, in qualità di direttore generale il vitulatino Antonio Scialdone (incarico preso tra l’aprile 2009 e il 2010, in concomitanza peraltro delle elezioni comunali di Vitulazio e le regionali della Campania).
Nell’ambito delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere (CE), il Nucleo di Polizia Tributaria di Caserta ha accertato l’omesso versamento, all’Erario e agli Enti previdenziali ed assistenziali, di oltre 103 milioni di euro di ritenute operate dal Consorzio Unico di Bacino delle province di Napoli e Caserta ai propri dipendenti, nel periodo 2009-2012.
In particolare, i finanzieri hanno accertato che il CUB, pur avendo provveduto regolarmente ad operare le previste ritenute alla fonte sugli emolumenti corrisposti ai propri dipendenti a tempo indeterminato ed ai vari collaboratori esterni, non le ha, nel tempo, versate nelle casse dello Stato, dell’I.N.P.D.A.P., dell’I.N.P.S. e dell’I.N.A.I.L..
I quattro soggetti ritenuti responsabili delle violazioni sono stati denunciati all’A.G. sammaritana.
Le attività sono scaturite dal rinvenimento di una nota interna dello scorso anno dalla quale emergeva, tra l’altro, una consistente esposizione debitoria da parte dell’Ente consortile nei confronti dell’Erario e degli Istituti previdenziali ed assistenziali.
L’attenzione delle fiamme gialle veniva subito rivolta ad accertare se tale situazione fosse stata superata ovvero se il Consorzio avesse correttamente proceduto alla liquidazione dei propri debiti.
Nonostante la documentazione posseduta dal CUB fosse risultata frammentaria ovvero tenuta in maniera irregolare, gli investigatori sono riusciti a quantificare la reale ed attuale entità delle somme dovute allo Stato ed ai vari Enti, quantificata in oltre 103 milioni di euro.
Il CUB, che ha il compito di provvedere alla raccolta, gestione e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, si è già reso recentemente protagonista di altri incresciosi episodi nei confronti dei propri dipendenti, che hanno reiteratamente manifestato a causa della mancata erogazione degli stipendi.
L’attività si inquadra nella costante opera di tutela degli interessi economico-finanziari dell’Erario svolta dai finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Caserta.
Questo l’articolo de La Repubblica Napoli a firma di Raffaele Sardo:
“L’evasione del fisco per una somma di circa 103 milioni di euro: è questo il risultato di un accertamento della Procura di Santa Maria Capua Vetere che ha scoperto la clamorosa evasione commessa dal C.U.B. per la raccolta dei rifiuti delle province di Napoli e Caserta, il quale ha omesso il versamento all’Erario e agli Enti previdenziali ed assistenziali delle ritenute sugli stipendi dei propri dipendenti. In particolare, i finanzieri del nucleo tributario hanno accertato che il C.u.b., pur avendo provveduto regolarmente ad erogare i pagamenti ai propri dipendenti a tempo indeterminato ed ai vari collaboratori esterni, non le ha, nel tempo, versate nelle casse dello Stato, dell’Inpdap, dell’Inps e dell’Inail.
Quattro le persone denunciate perché ritenute responsabili di questo mancato versamento dei contributi.
Il Consorzio Unico di Bacino, che ha avuto una proroga gestionale nella raccolta dei rifiuti fino al 31 dicembre prossimo, è già in agonia da più di un anno perché si trova di fronte ad una situazione debitoria non indifferente per il mancato pagamento delle quote di adesione da parte dei comuni che vi fanno parte.
Ad attirare l’attenzione della magistratura è stata infatti la nota interna dello scorso anno dalla quale emergeva il forte debito nei confronti dell’erario e degli Istituti previdenziali ed assistenziali. Le fiamme gialle hanno poi proseguito l’indagine per accertare se tale situazione fosse stata superata, cioè
se il Consorzio avesse poi proceduto alla liquidazione dei debiti.
Dagli accertamenti è poi emerso che la documentazione dell’ente è frammentaria e tenuta in maniera irregolare, ma nonostante questo l’entità delle somme dovute allo Stato ed ai vari Enti, si è potuta quantificare in oltre 103 milioni di euro. Ai dipendenti sono stati assicurati gli stipendi con grandi difficoltà e solo dopo clamorose proteste. In discussione c’è il passaggio delle competenze alle province, ma la nuova situazione normativa che prevede uno sconvolgimento degli attuali assetti gestionali ha contribuito a rendere ancora più caotica la situazione che – secondo le fiamme gialle di Caserta – potrebbe presto portare a nuovi sviluppi giudiziari.”.