Con il nuovo romanzo di Howard Owen, “Il country club” (NN Editore, 272 pagine, 18 Euro, traduzione di Chiara Baffa), torna il giornalista Willie Black alle prese con un caso segnato da razzismo e lotta di classe, che da sempre alzano mura invisibili ma palpabili nella città di Richmond; e, spinto soltanto dal desiderio di giustizia che orienta ogni sua scelta, saprà aprire una breccia di speranza nel cuore della provincia americana. La trama: Willie Black ricorda bene il processo di Richard Slade, un ragazzo nero che a diciannove anni fu condannato ingiustamente per lo stupro di Alicia Simpson, bianca e di buona famiglia, avvenuto nel country club più esclusivo di Richmond. Dopo quasi trent’anni di carcere l’uomo viene scagionato, e qualche giorno dopo Alicia viene uccisa per strada con tre colpi di pistola. Naturalmente gli occhi della polizia e dei media si posano su Richard, che non ha un buon alibi, ma Willie non è convinto. Così, mentre tenta di indossare i panni del padre responsabile per la figlia Andi, improvvisamente bisognosa delle sue cure, comincia a indagare, scoprendo che i Simpson nascondono torbidi segreti, e che il suo legame con Richard è molto più stretto di quanto immaginava. Questo libro viene presentato così: “E’ per chi ha un bar di fiducia dove sentirsi sempre a casa, per chi è rimasto affascinato dall’estrema libertà di Thelma e Louise, per chi ha un nascondiglio segreto e inaccessibile dove riporre i tesori più preziosi, e per chi davanti agli amici più cari ha giurato solennemente di voler fare sempre la cosa giusta, anche a costo di correre dei rischi”. L’autore, Howard Owen, è nato in North Carolina, ma vive a Richmond, Virginia. Ha lavorato come giornalista per quarant’anni e ha scritto numerosi romanzi di genere. Con “Oregon Hill”, il primo libro della serie di Willie Black, ha vinto l’Hammett Prize, dopo scrittori come Elmore Leonard, Margaret Atwood, George Pelecanos e Stephen King. Chiara Baffa, oltre alla traduzione, firma anche una nota conclusiva, in cui si legge tra l’altro: “In quasi trent’anni di lavoro, l’Innocence Project ha contribuito a scarcerare in tutto il mondo centinaia di persone ingiustamente condannate (…). Ed è proprio su uno di questi casi che si basa la nuova avventura di Willie Black, che introduce in questo volume due personaggi che diventeranno presenze regolari in tutta la serie di Richmond”.
Red. Cro.