VITULAZIO – Come si evince dalle indicazioni nazionali del nuovo curriculo l’insegnamento delle scienze per la scuola secondaria di primo grado, deve essere attuato, al di là dei contenuti nozionistici,attraverso un coinvolgimento diretto degli alunni,imperniando le attività didattiche su esperienze concrete quali l’osservazione diretta di un ‘organismo’ o di un microambiente,di un movimento,di una candela che brucia,di una fusione,dell’ombra prodotta dal Sole,delle proprietà dell’acqua,ecc.
Valorizzando le competenze acquisite dagli allievi, gli insegnanti devono costruire una sequenza di esperienze che nel loro insieme consentano di sviluppare gli argomenti basilari di ogni settore scientifico. La didattica laboratoriale, ha dunque un ruolo fondamentale nel processo di insegnamento-apprendimento, per far emergere potenzialità e talenti, che non sempre vengono espressi seguendo i regolari percorsi didattici.
Esperimenti di notevole interesse scientifico si effettuano nella nostra scuola E’ stato estratto ad es il Dna dal kiwi, cosa che ha molto entusiasmato gli alunni perché hanno verificato, che il Dna di una cellula non è qualcosa di astratto ma di concreto. Esso si può isolare, vedere e toccare con mano. Quest’anno sono stati fatti esperimenti sulla capillarità delle piante, sulla cromatografia per dividere i pigmenti di una foglia di insalata. E ancora sperimentazioni su un osso di pollo e HCl per rimuovere i sali di calcio e dimostrare la presenza di osseina che conferisce elasticità e flessibilità all’osso. Nella nostra scuola, il laboratorio, non è inteso solo come un luogo fisico, ma anche un luogo mentale, concettuale e procedurale, dove si adotta il metodo del “compito reale”, per una scuola che non si limita solo alla trasmissione dei saperi, ma che diventa un luogo dove poter operare. Gli alunni di una classe 3^, infatti, si sono adoperati nel costruire un vulcano di cartapesta, il quale successivamente è stato fatto esplodere utilizzando una soluzione colorata che è stata fatta reagire con aceto e bicarbonato di sodio. In una classe 2^ si è costruito un simulatore della ventilazione polmonare, utilizzando una bottiglia larga, un guanto di lattice e delle cannucce. Abbassando alternativamente il guanto, si è creata una depressione simile a quella della gabbia toracica nella fase di inspirazione con abbassamento del diaframma che torna poi ad sollevarsi nella fase di espirazione quando il guanto riprende la sua posizione iniziale e la pressione all’interno della bottiglia è maggiore di quella esterna, per cui l’aria fuoriesce. Sempre per verificare il peso della pressione atmosferica in una classe 1^ si è fatto l’esperimento dell’uovo che cade in una bottiglia dopo che in essa si è consumata l’aria in seguito ad una semplice combustione. Recentemente e’ intervenuto anche un consulente esterno, la Sig.ra De Lucia Rossella, tecnico di laboratorio, per la determinazione dei gruppi sanguigni A, B, AB e O e del fattore Rh, utilizzando dei campioni di sangue e degli antisieri che evidenziavano la reazione di agglutinazione con gli appositi reattivi. Questi e tanti altri esperimenti si effettuano grazie alla perizia e competenza dei docenti che attraverso” l’Imparar facendo“, avvicinano i contenuti scientifici all’esperienza diretta dei ragazzi, i quali osservando, scomponendo dati e procedure, facendo ipotesi e verificandole, applicano inconsapevolmente, le tappe della ricerca scientifica. “Sapere,saper essere,saper fare e “riflettere sul fare” non sono slogan pubblicitari, bensì i presupposti pedagogici in cui il sapere si costruisce insieme in una comunità di apprendimento, nel rispetto che si deve all’integralità della persona, ai suoi bisogni, alle sue motivazioni, ai suoi tempi.
Il Dipartimento di Educazione Scientifica della “B.Croce” di Vitulazio