Il flauto di Pannone e il pianoforte di Volpicelli incantano il pubblico nella sala degli “Amici della Musica”

Il flauto di Pannone e il pianoforte di Volpicelli incantano il pubblico nella sala degli “Amici della Musica”

PIGNATARO M. – Con una variazione della Carmen di Bizet si è chiusa la straordinaria performance del maestro Gianpiero Pannone che ieri sera (24 novembre), accompagnato dalla brava pianista Franca Volpicelli, ha fatto risuonare le sublimi melodie del suo strumento in una affollata sala. Insomma, è stato un successo per l’associazione “Amici della Musica” che, per il secondo appuntamento del XXXVIII Autunno Musicale, hanno puntato sul secondo flauto del Teatro San Carlo di Napoli. L’ensemble cameristico, che già si è cimentato in importanti manifestazioni culturali, ha presentato un programma che spaziava dall’Ottocento al Novecento: da Françoise Borne a Paul Agricole Genin, fino ad Albert Franz Doppler, Cecile Chaminade e Lowell Lieberman. Temi e variazioni da opere famose come il “Rigoletto” di Giuseppe Verdi e la “Carmen” di Bizet, hanno appassionato i presenti, attratti anche dalle “movenze sceniche” del maestro Pannone. Particolarmente gradita dal pubblico è stata l’esecuzione del “Pastore Svizzero” di Pietro Morlacchi.

Dopo la piacevole e raffinata musica da camera del duo Pannone – Volpicelli, il programma dei concerti dell’associazione pignatarese, intitolato “Il vento che stasera suona”, va avanti. Domenica primo dicembre (sempre alle 19 presso la sala concerti di via Vescovado) si esibirà un quartetto di archi, il “Campania Strings Quartet”. Si tratta di un gruppo di giovanissimi musicisti formato da: Gennaro Cardaropoli (I violino), Federica Tranzillo (II violino), Martina Iacò (viola) e Raffaella Cardaropoli (violoncello). Il quartetto, che viene presentato come una delle compagini musicali più apprezzate dal pubblico e dalla critica, avendo già vinto numerosi concorsi e premi a livello nazionale, eseguirà musiche di compositori come Ludwig van Beethoven, Felix Mendelsshon, Antonìn Dvorak e Astor Piazzolla.

Red.

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