PIGNATARO M. – Il giornalista Enzo Palmesano ha inviato in data 18 giugno 2012 la nota che di seguito riportiamo al sindaco, agli assessori e ai consiglieri comunali di Pignataro Maggiore per chiedere ogni utile iniziativa al fine di appurare se sia ancora possibile per l’Amministrazione cittadina costituirsi parte civile in almeno uno dei vari processi nati dall’“Operazione caleno”. La lettera di Palmesano è stata portata anche all’attenzione del prefetto di Caserta e della Direzione distrettuale antimafia di Napoli (Sostituti procuratori dott. Giovanni Conzo e dott.ssa Liana Esposito). Ecco il testo integrale della nota del giornalista: “Dall’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Napoli denominata “Operazione Caleno” del 23 febbraio 2009 (Sostituti procuratori dott. Giovanni Conzo e dott.ssa Liana Esposito) sono nati vari processi, con numerose parti offese, ma solo in una occasione vi è stata una costituzione di parte civile: quella del sottoscritto giornalista professionista contro l’imputato Francesco Cascella, accusato – con suo zio, il potente e sanguinario boss mafioso Vincenzo Lubrano, quest’ultimo nel frattempo defunto – di violenza privata con l’aggravante camorristica per aver chiesto e ottenuto la mia cacciata dal quotidiano locale “Corriere di Caserta” nell’estate del 2003. Come è risaputo, la passata Amministrazione comunale di Pignataro Maggiore – che era guidata dal sindaco allora in carica Giorgio Magliocca – non ritenne di costituirsi parte civile contro il clan Lubrano-Ligato, nonostante i proclami lanciati in tal senso il 18 marzo 2009 nel corso dell’adesione (evidentemente di facciata) ad una manifestazione dell’associazione “Libera”, tenutasi a Casal di Principe.
Segnalo con questa mia nota il caso del processo originato dal troncone dell’“Operazione Caleno” cui fa riferimento l’ordinanza – che allego in fotocopia -, depositata in cancelleria l’11 novembre 2011, della Prima sezione penale Collegio “C” del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. La prossima udienza è prevista per il 25 giugno 2012, alle ore 10. Dall’allegato documento si evince che sussiste un conflitto negativo di competenza tra la Corte d’Assise e il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere in composizione collegiale e che, pertanto, la Corte di Cassazione è stata investita della risoluzione di tale conflitto. Sottopongo all’attenzione del sindaco, degli assessori e dei consiglieri comunali di Pignataro Maggiore quanto sopra affinché valutino se l’Amministrazione comunale debba nominare un avvocato per seguire il processo. E, nel caso la decisione della Cassazione sul conflitto negativo di competenza – o altra decisione comunque e da chiunque assunta – porti ad una regressione del procedimento ad una fase in cui sia possibile la costituzione di parte civile ad opera del Comune di Pignataro Maggiore, si provveda in merito.
I tempi sono molto stretti. Ripeto: la prossima udienza si terrà il 25 giugno 2012, alle ore 10. Solo ora sono entrato in possesso dell’allegata ordinanza. È appena il caso di sottolineare che la costituzione di parte civile o – nel caso non fosse più possibile, nella fase attuale, la costituzione di parte civile – la nomina di un avvocato per appurare comunque, ad ogni buon fine, lo stato del procedimento penale suddetto, sarebbe un segnale doveroso ad opera dell’Amministrazione comunale per rispondere alle attese dei cittadini e del fronte anticamorra. Cordiali saluti”.
Di seguito il pdf del testo integrale della ordinanza del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere citata da Enzo Palmesano.