PIGNATARO MAGGIORE – Come sempre succede con i libri che riguardano lo scrittore Leonardo Sciascia, anche questo che segnaliamo ai nostri affezionati lettori offre numerosi spunti di riflessione; in più ci fa capire – parlando della realtà siciliana – quale sia il livello di mafiosità di Pignataro Maggiore, famigerato paese tristemente conosciuto come “Svizzera dei clan”. Si tratta del libro “Sciascia e il cinema” (Rubbettino, 176 pagine, 18 Euro), a cura di Fabrizio Catalano e Vincenzo Aronica; testimonianze di Roberto Andò, Beppe Cino e Giuseppe Tornatore. Prefazione di Felice Laudadio, presidente del consiglio d’amministrazione della “Fondazione Centro sperimentale di cinematografia”.
Il libro ha quale sottotitolo “Conversazione con Fabrizio”, appunto Fabrizio Catalano, regista e drammaturgo, che risponde a domande su suo nonno Leonardo Sciascia. L’opera letteraria di Leonardo Sciascia ha più volte, soprattutto nei decenni d’oro del cinema europeo, ispirato trasposizioni filmiche. I romanzi di Sciascia divennero stendardi d’impegno civile. Alcuni film sono diventati dei classici, a cominciare da “Il giorno della civetta” – interpretato da Claudia Cardinale, Franco Nero e Lee J. Cobb, regia di Damiano Damiani -, tratto dall’omonimo romanzo, un capolavoro di letteratura poliziesca ispirato a fatti realmente accaduti (l’omicidio del sindacalista Accursio Miraglia, avvenuto nel 1947).
Alla domanda “‘Il giorno della civetta’: come nasce questo titolo?”, Fabrizio Catalano risponde nel modo seguente, illustrando – come è ovvio inconsapevolmente – pure la situazione esistente nella “Svizzera del clan” (Pignataro Maggiore): “Nel 1960, quando ancora il romanzo doveva essere pubblicato, Sciascia spiegava all’amico Ciril Zloben, raffinatissimo poeta sloveno (…), la ragione di questo titolo epocale: ‘Come la civetta è un animale notturno, e diventa – dice Shakespeare – ‘oggetto di meraviglia se di giorno compare’, così la mafia va perdendo in Sicilia le sue caratteristiche notturne per comparire alla luce del giorno. Cioè questo fenomeno delinquenziale che è la mafia, che prima agiva nascostamente, segretamente, ora, grazie a determinate complicità politiche, agisce senza più nascondersi nella vita del popolo siciliano”. Proprio come avviene a Pignataro Maggiore: la mafia agisce alla luce del sole, grazie a determinate e conosciutissime complicità politiche.
Rassegna stampa
articolo di Rosa Parchi
da pignataronews.myblog.it