SANTA MARIA CV – Il gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Gabriella Casella, ha convalidato il fermo emesso dalla Dda di Napoli nei confronti di Carmine Schiavone, il terzogenito del boss ergastolano Francesco detto Sandokan, capo del clan dei Casalesi rinchiuso al 41 bis nel carcere di Milano-Opera. Il figlio del boss, in sede di interrogatorio, si e’ avvalso della facolta’ di non rispondere.
Il giudice ha anche applicato la misura cautelare in carcere per Carmine Schiavone, accusato di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni di un imprenditore di San Cipriano d’Aversa; quest’ultimo ha parzialmente collaborato con le forze dell’ordine denunciando di aver subito un attentato. Lunedi’ scorso il figlio del boss era stato arrestato e mandato nel carcere di Benevento. Nel provvedimento di fermo alcune dichiarazioni di collaboratori di giustizia rivelavano che Carmine Schiavone di aver preso le redini del clan dopo l’arresto del fratello maggiore, Nicola. In tasca, il terzogenito di Sandokan, aveva ottomila euro in contanti.