Il nuovo romanzo di Massimo Carlotto, “E verrà un altro inverno” (Rizzoli, 240 pagine, 16,50 Euro), si fonda sulla convinzione che “quando tutti hanno segreti inconfessabili, nessuno è innocente”. Lo scrittore, insomma, vede tutto nero, anzi “noir”. La trama: Bruno Manera e Federica Pesenti sembrano una coppia felice. Lui è un ricco cinquantenne, lei di anni ne ha trentacinque ed è l’erede di una dinastia di imprenditori della “valle”, operoso distretto del Settentrione dove dominano i maggiorenti, l’élite dei capitani d’industria che ha costruito l’ordine del duro lavoro per tanti, del profitto per pochi e delle menzogne per tutti. Su insistenza di Federica, Bruno accetta di trasferirsi in paese, varcando la frontiera invisibile della provincia profonda; ma quando Manera comincia a subire una serie di gravi atti intimidatori, la situazione precipita. Ad aiutarlo c’è solo Manlio Giavazzi, un vigilante dalla vita sfortunata, convinto che certe faccende vadano risolte tra paesani. Poi il caso gioca un tiro mancino e in una girandola di fulminanti colpi di scena scivoliamo nelle pieghe di un mondo marcio – il nostro – in cui l’amicizia è il vincolo di un’associazione a delinquere, l’amore una speculazione, il matrimonio un campo di battaglia, la solidarietà tra conterranei un patto d’omertà e la famiglia una connection criminale.
Massimo Carlotto strappa la maschera a personaggi avvelenati dagli inganni delle loro doppie vite, perché l’avversario è chi ti dorme accanto e il nemico è colui di cui ti fidi. Nel segno della fatalità sovverte la logica del poliziesco, mostrando senza reticenze la ferocia inconfessabile della brava gente e inchiodandoci all’enigma che nessuna detection può risolvere: il mistero di chi siamo davvero. Ecco un assaggio del libro: “Alla fine, qui in valle, siamo sempre noi maggiorenti, le famiglie con il nome a caratteri cubitali sui tetti delle aziende, a trovare le soluzioni giuste per superare i momenti difficili. Voi siete solo capaci di approfittare, di chiedere e di lamentarvi”.
Massimo Carlotto è l’inventore della serie di Marco Buratti detto l’Alligatore. Ha scritto numerosi romanzi tra cui “Arrivederci amore, ciao”, “L’oscura immensità della morte”, “Blues per cuori fuorilegge e vecchie puttane”, “La signora del martedì”. Per Rizzoli ha pubblicato “Il Turista” e l’antologia “Sbirre” con Giancarlo De Cataldo e Maurizio de Giovanni. Josh Bazell ha scritto che “Massimo Carlotto è uno scrittore di quelli che ti mettono alla prova. In America uno come lui non c’è”.
Red. Cro.