PASTORANO – “Il Paese che Vorrei” ritorna a chiedere le dimissioni dell’Amministrazione comunale con una nota che vi proponiamo. Intanto, in vista della prossima seduta del Consiglio comunale, il gruppo politico di opposizione annuncia delle novità che verranno rese pubbliche in quella sede:
Settembre è arrivato….
Cari cittadini,si sta svolgendo l’atto principale della tragedia, interpretata da tristi, improbabili, smarriti personaggi in primo piano che sono accompagnati da cori stonati.
Sono i personaggi che fanno politica “antidemocratica”, in quanto si tratta di persone interessate solo a fare i propri interessi e quelli degli amici più stretti, per attirate consensi in previsione della prossima campagna elettorale.
Questa classe politica ha ormai fallito in tutti i settori: occupazionale, urbanistico, culturale,finanziario e sociale.
Che la finta Maggioranza dei 6 (5 ± 1) non fosse in grado di amministrare Pastorano, NOI de “IL PAESE CHE VORREI” lo avevamo detto fin da subito, ma in questo momento siamo nelle mani di individui assolutamente incapaci ed animati da uno strano senso del dovere: la Maggioranza Diana (ammesso che si possa ancora parlare numericamente di Maggioranza) non merita più la fiducia che gli è stata data dai cittadini!
A Pastorano siamo nel pieno di una nullità da record: l’ Assessore Morra, il Capogruppo di Maggioranza Taddeo, il Presidente del Consiglio Comunale, Di Nuzzo, Vicesindaco, Russo sono scomparsi, quasi totalmente, dai radar della casa comunale da molti mesi. “Chi l’ha Visto?”, la nota trasmissione specializzata in “materia di scomparse” è sulle loro tracce….
Qui siamo nel pieno di una tragedia con personaggi che non mettono MAI da parte i propri interessi ed i propri impegni, non dedicandosi, quindi, anima e corpo all’impegno che si è assunto verso tutti i cittadini.
Per tali ragioni “Il Paese Che Vorrei” ribadisce quanto già varie volte richiesto e CHIEDE A TUTTA LA MAGGIORANZA DI RASSEGNARE LE DIMISSIONI PERCHÉ TOTALMENTE ASSENTE DALLA VITA POLITICO-AMMINISTRATIVA DEL PAESE!
IL PAESE CHE VORREI