PASTORANO – In campagna elettorale le promesse si sprecano per accaparrare il voto degli elettori. Alla prova del tempo, però, non sempre i programmi vengono rispettati integralmente. Il Paese che Vorrei ha voluto verificare quante delle promesse,messe nero su bianco da Pastorano Bene Comune, in questi anni sarebbero effettivamente diventate realtà. Ecco il risultato:
Un po’ di sincerità è pericolosa, ma molta è assolutamente fatale sosteneva Oscar Wilde
vi proponiamo a tal proposito il Programma Amministrativo di Pastorano Bene Comune…
ecco alcuni punti davvero salienti: “l’ obiettivo da raggiungere nel prossimo quinquennio è di fare di Pastorano un paese realmente di qualità”; “iniziative culturali”; “l’impiego per l’occupazione e lo sviluppo deve…..essere prioritario”; ” nei primi cento giorni attueremo almeno 2 bandi per dar vita ad altrettanti chioschi”; “progetti di riforestazioni e recupero vecchie aree boscate, creazioni di sentieri e aree pic-nic con possibilità di incremento del turismo”;” traguardi più ambiziosi nelle percentuali di raccolta differenziata”; ” contenitori intelligenti per la raccolta differenziata con schede magnetizzate personalizzate”; “Pastorano paese rinnovabile: parco fotovoltaico con installazione degli stessi sugli uffici pubblici”;”il nostro obiettivo è costruire e ristrutturare case ad impatto “0”; “integrazione delle persone diversamente abili attraverso una costante politica di abbattimento delle barriere architettoniche”; “realizzazione di un ascensore presso la casa comunale”; “al centro del proprio agire politico rimarrà sempre la persona”; “l’arredo e il decoro urbano: creazione di marciapiedi in V. Pertini e V.Berlinguer”; “realizzazione ed attivazione del programma integrato e del piano del Piano del Colore”; ” dare attuazione al programma destinato alla realizzazione di immobili da destinare alle giovani coppie con possibilità di contrazione di mutui a tassi agevolati”;
l’elenco è ancora lungo…cari concittadini se ne avete il tempo provate a leggere i paragrafi ” OPERE PUBBLICHE” e “CULTURA e POLITICHE GIOVANILI”.
AI POSTERI L’ARDUA SENTENZA
I.P.C.V.