Il primo libro di Giorgio Brizio, 19 anni, attivista di “Fridays for Future”, “Non siamo tutti sulla stessa barca” (Slow Food Editore, 384 pagine, 16,50 Euro), racconta – come recita il sottotitolo – “Le sfide del nostro tempo agli occhi di un ragazzo”. Scrive tra l’altro Giorgio Brizio: “Io dalla finestra di casa non vedo il mare, ma penso spesso al Mediterraneo e alla gente che lo attraversa; donne, uomini, bambini e ragazzi, persone che provano a raggiungere l’Italia per sfuggire dalla miseria, dalla guerra o da un clima ostile; e devo dire che mi conforta sapere che c’è qualcuno che porta in salvo queste persone, qualcuno che, nel mio piccolo, posso aiutare. Così, anche uno scenario di città acquista valore, respira umanità”. Quindi il mare e l’acqua come filo conduttore per parlare non solo di migrazioni ma anche di clima e di quanto sia importante impegnarsi in prima persona. Questo libro è una vera e propria call to action che non lascia indifferenti. Dal poco tempo che ci rimane per salvare il nostro Pianeta alle piazze di “Fridays for Future”, dalle troppe morti in mare alle navi che salvano vite umane, la rotta del giovane Giorgio Brizio è segnata e, pagina dopo pagina, la voglia di seguirlo e di provare a metterci in gioco cresce. Non si possono affrontare le sfide di oggi se non tutti insieme, giovani e meno giovani, non si possono affrontare le sfide di oggi se non con una visione sistemica, con un cambio di paradigma che disegni un mondo in cui lo sfruttamento, di uomini e natura, deve essere bandito. Sono tante le riflessioni proposte e tanti i temi analizzati, accompagnati dai racconti di un’esperienza che può sembrare straordinaria ma che dovrebbe divenire sempre più ordinaria. I diritti d’autore di questo libro saranno devoluti a Mediterranea e ResQ, che salvano vite nella rotta più letale del Pianeta.
La prefazione è di don Luigi Ciotti, che scrive: “Una lotta per il futuro della terra, per salvare il clima che cambia e mette a repentaglio la vita di intere regioni del mondo, la sopravvivenza stessa dell’uomo. Giorgio è fra i ragazzi che si mobilitano per portare questo tema non più rinviabile all’attenzione anche del governo italiano. Presto capisce che manifestare non basta. Bisogna studiare, informarsi, decifrare le complesse sfide sul tavolo e imparare a comunicarle in modo efficace agli altri, per costruire consapevolezza e indurre cambiamenti concreti nello stile di vita”.
Red. Cro.