VITULAZIO – Il Gruppo Consiliare di minoranza “Io ho il coraggio di cambiare”, attraverso una nota stampa, ha fatto la cronistoria del Consiglio Comunale dello scorso 15 novembre, al quale è intervenuto il Consigliere Pasquale Cammuso. Dalla nota si legge: “Potremmo definirlo Il consiglio comunale del “gambero”, per i passi indietro che la politica vitulatina ha compiuto ieri in piazza Municipio, nonostante la presenza di giovani e giovanissimi consiglieri comunali seduti al tavolo… Un consiglio già monco, nell’ordine del giorno, della discussione delle interrogazioni e delle proposte di deliberazione avanzate dal nostro gruppo consiliare, data la scelta del Presidente del Consiglio di convocarlo a ridosso della scadenza di legge per le variazioni di bilancio (30/11) impedendone artatamente la discussione ai sensi dell’art. 47 comma 5 del regolamento per il funzionamento del consiglio comunale. Il nostro giovanissimo e validissimo consigliere Cammuso lo ha fatto notare nelle sue eccezioni preliminari (che alleghiamo) lo ha fatto notare ed il Presidente ha replicato che la maggior parte delle interrogazioni e delle proposte sono “superate”: bene aspettiamo che si affretti a convocare in tempi brevissimi il consiglio per dare contezza di tali superamenti ai proponenti e alla cittadinanza. Così come aspettiamo ancora che il termine (che da “ordinatorio” è diventato “preistorico”) che il D. Lgs. 267/200 e l’art. 14 dello Statuto prevedono per l’approvazione delle linee programmatiche di mandato venga finalmente rispettato. Aspettiamo e speriamo che in tale occasione il Presidente voglia usare il buon senso di convocare il Consiglio in orari più consoni alla partecipazione dei cittadini… In tutte queste attese, auspicavamo che la politica avesse fatto passi avanti, soprattutto, come detto, in virtù della presenza di giovani elementi seduti tra gli scranni consiliari e, a dire il vero, le premesse c’erano tutte ieri mattina: un giovanissimo consigliere di minoranza partecipa attivamente alle discussioni, argomenta, chiede delucidazioni e con grande senso di responsabilità, prende atto della discussione e vota a favore di 5 proposte di deliberazione su 7 avanzate dalla maggioranza, motivando ed argomentando il voto contrario alle proposte di riconoscimento di debiti fuori bilancio, in barba al vecchio schema guelfi/ghibellini. Il giovanissimo consigliere, mostrando una lungimiranza ed una diligenza non comuni, arriva anche ad accettare il paradosso della “maggioranza che emenda la maggioranza”, approvando col proprio voto i 3 emendamenti al regolamento presentati, tra gli altri, dallo stesso proponente del testo (!!!). Le braccia potrebbero cadere al giovanissimo quando, alla votazione dei suoi 4 emendamenti al regolamento (dei quali uno solo in comune con quelli approvati e proposti dalla maggioranza) vedono, compatti, i 12 consiglieri di maggioranza, con in testa il Sindaco, tenerle giù quelle braccia, ben salde!!! Senza, tra l’altro, disdegnare di schernire il giovanissimo complimentandosi per il lavoro, per la dedizione, noi non livotiamo non per partito preso… e bla bla bla… cornuto e mazziato! Ma quelle braccia giù rappresentano un attentato alla politica, nel significato più alto della stessa. Quelle braccia abbassate sono quello che fa disamorare la gente dalla politica. Quelle braccia abbassate sono un cazzotto in faccia, specie quando ad abbassarle “per partito preso” sono giovani e giovanissimi che quelle proposte le condividevano e non poco… quelle braccia abbassate volevano far abbassare la testa al giovanissimo, ma non ci riusciranno mai: A TESTA ANCORA PIU’ ALTA! Ma adesso nello specifico chiariamo cosa non ha voluto modificare la maggioranza non votando i nostri emendamenti al regolamento proposti dal nostro consigliere: 1) non si è voluto eliminare il limite delle 30 serate all’anno che, con regolamento così approvato, viene imposto ai gestori dei locali per i piccoli trattenimenti all’interno del locale. Oggi, col regolamento così come approvato, più di 30 serate all’anno non si possono organizzare; 2) Non si è voluto istituire un articolo che, invece, regolamentasse le serate all’esterno. Si era proposto che, sostanzialmente, gli intrattenimenti esterni potessero svolgersi garantendo che non ci fossero, contemporaneamente, altri trattenimenti in un raggio fino a 250 metri. Ciò a tutela sia dei gestori che dei residenti. 3) Non si è voluto procedere alla eliminazione dell’art. 13 del regolamento, che, a nostro parere non è affatto pertinente alla natura del regolamento per la disciplina delle attività musicali, considerato che recita testualmente “ai titolari dei pubblici esercizi E’ FATTO OBBLIGO DI VIGILARE affinché all’uscita dai locali i frequentatori evitino comportamenti dai quali possa derivare pregiudizio alla quiete pubblica e privata ed informino tempestivamente le Forze di Polizia ove lo ritengano necessario”; E questo è quanto…