BELLONA – Tutte le vicende che si intrecciano nell’ambito dell’intricata questione “Ilside” non mancano di riservare sorprese. Prima di parlare di tutto quello che si sta muovendo intorno all’affare delle bonifiche, sulla questione legata al sito di stoccaggio dei rifiuti di località Ferranzano di Bellona emerge una notizia bomba dagli atti acquisiti dalla Commissione di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati. Nel corso dell’audizione avvenute presso la Prefettura di Napoli, i sostituti della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere hanno rivelato che il sindaco Filippo Abbate, l’imprenditore Luciano Sorbo, il suo braccio destro Francesco Passaro e i funzionari comunali Luigi Fusco e Achille Gargiulo, sono indagati nell’ambito di una inchiesta nata in relazione alla fase di Bonifica del sito Ilside. Ai cinque, per i quali sarebbe stato accertata l’illegittimità dell’operato in relazione alla procedura, è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari per i reati di abuso d’ufficio e di rifiuto di atti legalmente dovuti, per i reati di cui agli articoli 110-323 e 328 cp.
“In particolare – si legge nel verbale –, è stato contestato il delitto previsto dagli articoli 110 e 323 nei confronti di Filippo Abbate, nella sua qualità di sindaco di Bellona, di Luigi Fusco, nella sua qualità di Responsabile del Procedimento nonché nei confronti di Luciano Sorbo e Francesco Passato, rispettivamente proprietario e amministratore di fatto della Esogest srl con riferimento all’emissione dell’ordinanza numero 23 del 15 novembre 2013, ordinanza illegittima in quanto l’affidamento all’attività della società Esogest srl è avvenuta senza procedere alla esatta determinazione del contenuto e delle modalità dell’affidamento, ma solo per consentire alla società di lucrare sull’attività in questione in assenza di un’effettiva controprestazione. Al fine di conferire detto vantaggio alla società Esogest, veniva disposta la revoca immediata alle precedenti società affidataria dell’incarico di bonifica e ripristino dell’area ove insisteva la sede della Ilside srl interessata dall’incendio del 17 aprile 2012. E’ stata altresì oggetto di contestazione nei confronti dei predetti Gargiulo Achille, in qualità di responsabile del settore Lavori Pubblici del Comune di Bellona, di Fusco, Sorbo e Passato, l’adozione dell’atto di riconoscimento di debiti del 3 giugno 2014, nella misura di 850.736,05, in favore della Esogest srl, per i lavori di cui sopra. Detto atto è stato emesso senza avere alcuna competenza e senza, soprattutto, una verifica preventiva dell’esecuzione dei lavori medesimi da parte della società incaricata, tanto è vero che soltanto un terzo circa degli interventi necessari venivano realizzati nonostante la natura indifferibile e urgente dell’iniziale affidamento, mentre il resto non veniva eseguito. In tal modo veniva consentito alla Esogest di lucrare sull’attività in questione. Inoltre è stato contestato al sindaco di Bellona il reato di cui all’articolo 328 comma 1 per aver omesso qualsiasi intervento diretto a compulsare la ditta incaricata Esogest srl, per provvedere alla totale rimozione dei rifiuti combusti siti sull’area ove insisteva la sede della Ilside srl”.
Il verbale dell’audizione è stato diffuso dalla senatrice 5 Stelle Vilma Moronese la quale, in una nota diffusa nelle scorse ore, sottolinea: “Lo scorso 25 Ottobre, frutto del lavoro di indagini in materia ambientale portate avanti da 5 Sostituti Procuratori, trovo assoluta aderenza con la realtà drammatica che vivono i cittadini dei nostri territori, e soprattutto con le nostre denunce depositate in Parlamento a partire dall’ex Cava Monti sino all’ultimo disastro ambientale avvenuto a luglio all’Ilside di Bellona, dove a tutt’oggi ancora bruciano i rifiuti sepolti dal terreno. Ed in riferimento proprio a quest’ultimo, emerge dal dossier della Procura anche che sia il Sindaco di Bellona che due funzionari del Comune sarebbero stati indagati a vario titolo, per aver avvantaggiato la società Esogest, alla quale fu affidato l’appalto per la bonifica del sito Ilside senza che la società avesse le autorizzazioni necessarie a svolgere tale attività (autorizzazione Categoria D9) e senza procedere alla esatta determinazione del contenuto e delle modalità dell’affidamento stesso”.
La diffusione della notizia da parte della parlamentare pentastellata ha suscitato la reazione del sindaco di Bellona. Il primo cittadino ha risposto con una nota nella quale attacca la senatrice e quelli che definisce i “detrattori che hanno trovato un santo in Senato”:
Dispiace constatare che anche una senatrice della Repubblica, Vilma Moronese del Movimento 5 Stelle, si presti a giochetti politico-distruttivi che da alcune parti vengono sistematicamente posti in essere allo scopo di infangare la mia persona attraverso reiterati tentativi di abuso della credulità popolare.
La sistematicità e l’evidente accanimento personale sono elementi essenziali e incontrovertibili delle azioni di taluni scellerati che, pur di raggiungere ignobili obiettivi, gettano fango sulla nostra città e su chi la rappresenta.
Visto che la senatrice si mostra così ben informata sulle questioni che ci riguardano e così amareggiata per le vicissitudini che determinano o hanno determinato i nostri disagi, avrebbe potuto fare qualcosa dall’alto del suo scranno anziché lasciarsi a dissertazioni su fatti arcinoti caratterizzandosi in formulazioni oltremodo lacunose e fuorvianti che denotano chiaramente un esagerato appoggio ai diffamatori locali, portatori di interessi personali individuabili in subdole ambizioni politico-elettorali il cui contrappeso viene visto nella denigrazione altrui e l’uso ignobile di problematiche collettive col metodo più volte definito dello sciacallaggio.
Nella sua visita a Bellona la senatrice Moronese non ha ritenuto di incontrare il sindaco, figura istituzionale con cui sarebbe stato utile, forse doveroso, interfacciarsi, per discutere su quanto era venuta a fare, acquisire documenti e ogni altro utile ed ufficiale elemento necessario alla sua missione.
La senatrice Moronese si è limitata a sentire i detrattori e denigratori del sindaco e dei bellonesi.
Poi, evidentemente per dare soddisfazione a chi riteneva a lei più vicino, ha stralciato un passaggio tra le carte acquisite in Procura della Repubblica ed ha lasciato pubblicare la notizia dell’indagine a carico mio e di altri funzionari comunali risalente al 2014.
Non ha detto che quell’indagine era conseguente all’adozione dell’ordinanza di esecuzione in danno per fare la bonifica a seguito dell’incendio del 2012.
Non ha detto che, pur rischiando di persona, visto che l’Ilside non poteva eseguire i lavori, emisi l’ordinanza ed avviai i lavori.
Non ha detto che l’ordinanza fu impugnata davanti al TAR e che il TAR sentenziò che quanto avevo fatto era tutto regolare.
La senatrice dice anche delle fumarole ancora in atto e del disagio dei cittadini, lasciando chiaramente intendere che il problema sarebbe addebitabile a presunte inefficienze del comune.
Anche qui la senatrice Moronese è stranamente e inconcepibilmente laconica perché omette di dire che adesso, come nel 2014, abbiamo le mani legate per mezzo del sequestro giudiziario che incombe sull’Ilside.
Sembra che la senatrice addossi a me qualche colpa per le fumarole che si sprigionano dai cumuli combusti.
Francamente non ho parole! Non riesco a capire come io possa impedire alle fumarole di svilupparsi e come affrontare la situazione in maniera radicale se non si provvede al dissequestro. Non riesco neppure a capacitarmi del fatto che, per racimolare qualche voto o qualche immeritata simpatia politica, si utilizzino, così disinvoltamente, strumenti indecorosi e lesivi di una intera comunità.
Qui è disponibile la Relazione della Procura (PDF)
Red.