Ilside, il Comitato cittadino Bellona/Triflisco perplesso di fronte al risultato delle analisi tecniche del sito in località Ferranzano (guarda le foto e i video delle fumarole)

Ilside, il Comitato cittadino Bellona/Triflisco perplesso di fronte al risultato delle analisi tecniche del sito in località Ferranzano (guarda le foto e i video delle fumarole)

BELLONA – Aumentano le perplessità dopo la determina pubblicata sull’albo pretorio del Comune di Bellona. Non sembra convincere il Comitato cittadino Bellona/Triflisco , sopratutto in merito ad alcune analisi fatte da Arpa Campania in netta contraddizione con quelle eseguite dalla società Ilside poco prima della dichiarazione di fallimento. La questione viene sollevata in un loro comunicato dove evidenziano parte della determina comunale redatta dalla responsabile Ufficio Ecologia e Ambiente.

Riportiamo il link alla determina N.30 DEL30-04-2018 al N° 235 si legge:

http://asmez.halley.it/c061007/mc/mc_gridev_messi.php?x=&servizio=&bck=http%3A%2F%2Fcomune.bellona.ce.it%2Findex.php%3Faction%3Dindex%26p%3D14#

“ Su disposizione della Procura della Repubblica sono stati trasmessi, alla scrivente Agenzia, dal Liquidatore dell’Ilside, Sig. Terlizzi, N° 22 Rapporti di Prova inerenti la caratterizzazione/classificazione dei rifiuti presenti nel sito Ilside di Bellona, eseguiti dalla Soc. Chem srl e firmate dal Dott. Chim. C.A. Iannace.

L’esame degli atti prodotti dalla succitata società ha portatoa constatare che la massa di rifiuti combusti, frammista a terreno, che dovrebbe ammontare a circa 6000 tonnellate (di cui circa 4500 tonnellate di anch’esso rifiuto) è stata caratterizzata con soli n° 2 Rapporti di Prova che riportano una classificazione di rifiuto speciale pericoloso, cod. CER 1705503* terre e rocce, contenenti sostanze pericolose , con caratteristiche di pericolo HP5 tossicità specifica per organo bersaglio, HP7 cancerogeno. Tali caratteristiche di pericolo non si evincono dalla caratterizzazione analitica , in base alla quale i campioni di rifiuti analizzati dovevano esser classificati come rifiuti speciale non pericoloso ; non è chiaro quindi , in base a quale considerazione i rifiuti sono stati considerati come pericolosi. “.

Il Comitato cittadino fa presente in un passato comunicato che in quel sito non sono mai state allontanate le svariate tonnellate di amianto stoccate e mai incapsulate per mettere in sicurezza quel materiale altamente nocivo e cancerogeno.

#Comunicato #ComitatocittadinoBellonaTriflisco #MaipiùIlside

05/05/2018
A 298 giorni dal rogo dell’11 luglio scorso non si arresta la prolungata emissione di veleni nell’ex sito di stoccaggio 
#Ilside.
Come prevedibile anche questa mattina all’interno dell’area sottoposta a sequestro da luglio 2017 non potevano mancare le solite fumarole che da mesi ci accompagnano nella lunga lotta per la messa in sicurezza di quell’inferno a cielo aperto.
Esalazioni tossiche che hanno accolto ieri mattina anche i Carabinieri dei NOE, il Custode Giudiziario e gli addetti comunali che con enorme ritardo sembrano aver preso coscienza della gravità della situazione, dando attuazione alla delibera del 30 Aprile 2018, emessa dalla Responsabile dell’ufficio Ecologia e Ambiente del Comune di Bellona.
In questa sarabanda di ritardi ed omissioni è forse l’unica scelta giusta fatta in questi mesi persi dagli amministratori bellonesi quella di delegare il Dirigente di settore, che in poco tempo ha sottoposto al Sindaco Filippo Abbate la delibera che prevede di individuare la ditta per le analisi e caratterizzazione delle migliaia di tonnellate di rifiuti pericolosi andati a fuoco il giorno del rogo.
Rifiuti, che sulla scorta delle analisi fatte dall’ex ditta Ilside presso un istituto di analisi private, si sarebbero rivelati essere altamente pericolosi e cancerogeni. Risultanze queste in palese contraddizione con quanto fino ad oggi asserito e certificato dall’ArpaCampania e dallla Asl, per le quali in quel sito è ‘tutt’appost’.
Il Comitato ‘Mai più Ilside’ si chiede, se alle ditte che in questi giorni stanno ispezionando la ‘discarica’ sia stato fatto notare che l’enorme montagna di rifiuti seppelliti in quel luogo sono ancora in combustione e se le stesse stiano prendendo in considerazione la possibilità di campionare anche i tanti rifiuti che ancora sono in combustione. Sarebbe giusto capire cosa stia ancora bruciando sotto quel terreno non idoneo alla copertura, sversato in fretta e furia in quel sito per soffocare i tanti rifiuti pericolosi.

Anche quest’oggi le fumarole non risparmiano la popolazione residente, che costretta da nove mesi a chiamare i Vigili del fuoco per intervenire all’ennesimo soffocamento delle nuove fumarole che in questi giorni con l’aumentare del caldo si ripresentano sempre più frequentemente.

Eusebio Lieve

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