BELLONA – Il comitato “Mai più Ilside” ha convocato per domani, dalle ore 18:00, una iniziativa di “Aggiornamento popolare” in merito al rogo, doloso, che più di quaranta giorni fa ha colpito il sito di stoccaggio di rifiuti. L’appuntamento è presso la piazzetta nei pressi della Chiesa. A tutt’oggi, accusano i cittadini del territorio e le realtà che supportano la loro battaglia, ben poco è stato fatto dalle istituzioni non solo per chiarire circostanze e responsabilità dell’incendio, ma finanche per spegnere definitivamente i focolai tossici e bonificare l’area.
“Le nostre richieste – si legge in una nota diffusa dal comitato – sono imposte dall’esigenza di salvaguardare la nostra salute e la vita dei cittadini, circostanza che sembra non interessare alla nostra farraginosa macchina burocratica e alle istituzioni dormienti. La nostra priorità attuale non è quella di trovare i fondi per la bonifica ma ottenere lo spegnimento definitivo dei focolai presenti ancora oggi presso il sito di stoccaggio ILSIDE. Tale situazione sembrerebbe frenare l’opera di caratterizzazione la quale, a sua volta, preluderebbe a una prima messa in sicurezza dell’area distrutta dalle fiamme”.
I cittadini, dunque, hanno deciso di non arrendersi e di rilanciare. A poco è servita la notizia, sopraggiunta guarda caso all’indomani di un ulteriore incontro con il sindaco Abate e a poche ore dalla convocazione dell’iniziativa di domani, di una seduta della VII commissione Ambiente della Regione Campania indetta per fine mese su impulso di Gennaro Oliviero, che la presiede.
A questo proposito, sembrerebbe essere opinione comune l’idea secondo cui le istituzioni farebbero bene a incamminarsi sulla via della concretezza e della trasparenza, abbandonando una buona volta la strategia della promessa eterna, poco credibile oramai per chiunque dotato di un minimo di buonsenso.
Ecco le principali rivendicazioni che i cittadini, per parte loro, hanno deciso di portare avanti:
- Spegnimento immediato e definitivo del rogo (con una squadra speciale di VVFF)
- Urgente messa in sicurezza dello sversatoio del percolato (danneggiato dal rogo e a rischio di esondare nel fiume con l’inizio delle piogge).
- Aggiornamenti chiari, da parte dell’ASL, sui rischi per la salute (ultimo comunicato ‘precauzionale’ risalente al 7 agosto).
Insomma, le popolazioni colpite chiedono risposte e non balbettii. La fine di un’emergenza e maggiore chiarezza da parte di chi, almeno in teoria, sarebbe preposto alla tutela della loro salute.
Teodosio Lepore (teodosio.lepore@gmail.com)