BELLONA – Di ritorno dall’incontro in Regione oggi possiamo affermare che ILSIDE esiste e si occuperà della messa in sicurezza d’emergenza del sito.

Il Comitato ha ricevuto delle risposte che sembrano aprire uno spiraglio sulla messa in sicurezza del sito. Infatti, il tavolo tecnico ha dato precisi adempimenti ad Ilside affinché operi per:
-effettuare campionamenti dei materiali;
-svuotare e mettere in sicurezza le vasche contenenti percolato;
-mettere in sicurezza alcune lastre di amianto e delle cisterne contenenti materiali speciali interessate dall’incendio dell’11 luglio scorso;
-rimuovere (in un secondo momento) i rifiuti combusti.
Inoltre è stato specificato che la priorità rimane rimuovere i rifiuti non combusti per evitare ulteriori incendi.
Sono trascorsi esattamente 64 giorni tra fumi, odori sgradevoli e veleni e ci sono voluti esattamente 64 giorni per prendere una decisione che sembra avere un barlume di realtà visto che nel frattempo nessun ente tra Comune e Ilside aveva operato per una messa in sicurezza d’emergenza del sito. Ci sono voluti 64 lunghissimi giorni di incartamenti, incontri e rimpalli tra istituzioni varie per far avanzare di un minimo una situazione diventata ormai stagnante.
Ciò che riteniamo sia fondamentale sottolineare è che il Comitato continuerà la sua lotta per la messa in sicurezza del sito avendo come interlocutori ILSIDE e Regione. Ma nel frattempo Comune ed Enti devono spiegarci il perché dei ritardi, il motivo per cui dopo 64 giorni solo ora si muove qualcosa. Siamo consapevoli che quello di oggi è tutt’altro che un punto d’arrivo, è una tappa di una strada ancora lunga e insidiosa. Siamo consapevoli che quella di oggi non è una soluzione, ma una decisione che apre la strada ad altre problematiche. Avremo gli occhi ben aperti su chi, non solo per 64 giorni, ma per anni non ha fatto nulla se non speculare sulla salute di tutti e sul nostro territorio.