AGRO CALENO – Alcune senatori de movimento 5 Stelle hanno presentato una interrogazione parlamentare sulla delicata questione ambientale dell’Agro caleno. Il documento – primo firmatario la senatrice Vilma Moronese – analizza la situazione partendo dai progetti presentati dalla Garden, dalla Alekos e dalla Euthalia, che vorrebbero realizzare impianti di compostaggio nell’area ex Pozzi e nella zona Asi di Pignataro Maggiore:
Atto n. 3-00380 (in Commissione)
Pubblicato il 15 novembre 2018, nella seduta n. 59
MORONESE , CASTELLONE , NUGNES , FLORIDIA , L’ABBATE , PIRRO , TRENTACOSTE , DONNO , GALLICCHIO , VANIN , RICCARDI , LA MURA , LANZI , VACCARO , GAUDIANO , ANGRISANI , LANNUTTI – Ai Ministri dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e dell’interno. –
Premesso che:
alla Regione Campania sono stati sottoposti recentemente due progetti da parte di due aziende private per la realizzazione di impianti per il trattamento dei rifiuti;
la Garden srl ha presentato il 26 aprile 2018 una richiesta per la realizzazione di un opificio per la produzione di ammendanti agricoli nella zona ASI (area di sviluppo industriale) del comune di Sparanise (Caserta);
l’Alekos SpA, con sede a Milano, ha presentato il 20 giugno 2018 una richiesta per la realizzazione di un opificio per la produzione di ammendanti agricoli nella zona ASI dei comuni di Sparanise e Calvi Risorta (Caserta);
il 9 ottobre 2018, la prima firmataria della presente interrogazione presentava al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare l’atto di sindacato ispettivo 3-00266, nel quale chiedeva informazioni nel merito di altri due progetti di impianti per il trattamento dei rifiuti ricadenti nella stessa area;
le aziende che hanno recentemente presentato istanze autorizzative per nuovi impianti alla Regione Campania, ovvero F.lli Gentile srl, Euthalia srl, Garden srl e Alekos SpA, sorgerebbero tutte nella zona agglomerato Volturno nord del consorzio ASI di Caserta, ricadente nei comuni di Pastorano, Pignataro Maggiore, Calvi Risorta e Sparanise;
in particolare l’Alekos SpA e la Garden srl hanno presentato richiesta per i rispettivi impianti precisamente nell’area conosciuta come ex Pozzi Ginori, che il 7 giugno 2017 fu in parte sottoposta a sequestro per disastro ambientale a causa del ritrovamento di una discarica interrata di rifiuti tossici che fu stimata essere la più grande d’Europa; i due impianti sono previsti a circa un chilometro in linea d’aria dagli impianti presentati dalle altre due società F.lli Gentile srl ed Euthalia srl;
considerato che, per quanto risulta:
il piano regolatore del consorzio ASI di Caserta è scaduto dagli anni ’80;
da alcune ricerche compiute dagli interroganti risulterebbe che la società Garden è di proprietà del signor Luciano Sorbo che la detiene al 95 per cento mentre il restante 5 per cento è detenuto dalla signora Maria Grazia Sorbo, e che lo stesso Luciano Sorbo veniva arrestato il 20 giugno 2017 in quanto titolare delle aziende Gesia SpA ed Esogest Ambiente per aver organizzato una truffa sul peso dei rifiuti ai danni dei Comuni di Bellona e Vitulazio; la dottoressa Maria Antonietta Troncone, a capo della Procura di Santa Maria Capua Vetere, dichiarò: “il Sorbo è riuscito ad alterare sistematicamente i dati inerenti il peso rilevato dei camion che smaltivano i rifiuti organici, facendo in modo da far apparire che presso lo stabilimento della Gesia veniva smaltito un quantitativo di rifiuti ben superiore”, come emerge da un articolo di “la Repubblica”, edizione di Napoli, del 20 giugno 2017;
il 24 settembre 2018 l’impianto di stoccaggio rifiuti della Gesia SpA nella zona ASI di Pastorano veniva investito da un incendio;
da ulteriori ricerche compiute dagli interroganti risulterebbe che la società Alekos SpA detiene il 100 per cento dell’azienda Di Nardi Tyre SuRL di proprietà di Alberto Di Nardi, con sede in via Nazionale Appia snc in località Spartimento Pastorano (Caserta) e che il signor Luigi Gerardo De Crescenzo è presidente del collegio sindacale sia dell’Alekos SpA sia della DHI SpA di proprietà della famiglia Di Nardi;
Alberto Di Nardi veniva arrestato il 7 marzo 2016 con l’accusa di aver pilotato l’appalto per la gestione dei rifiuti nel comune di Maddaloni corrompendo attraverso l’uso di tangenti l’ex sindaco della città Rosa De Lucia anch’ella arrestata; successivamente entrambi venivano condannati;
il 24 ottobre 2018 la DHI Di Nardi holding industriale Spa, con sede a Pastorano (Caserta), subiva un terzo sequestro, stimato in 4 milioni di euro, operato della Procura di Santa Maria Capua Vetere, per evasione fiscale;
considerato inoltre che:
il presidente dell’ANAC Raffaele Cantone indirizzava la nota Rif. Fasc. n. 1655/2017 al prefetto di Caserta il 2 agosto 2017 chiedendo l’adozione della misura del sostegno e del monitoraggio in un’ottica di prevenzione della corruzione per la società DHI;
il 17 luglio 2018 la stessa DHI veniva iscritta nelle “white list” della Prefettura di Caserta, con l’efficacia di 12 mesi, per le categorie trasporto di materiale a discarica per conto terzi, trasporto anche transfrontaliero e smaltimento di rifiuti per conto terzi, noli a freddo di macchinari, noli a cado, autotrasporti per conto terzi;
visto che dall’osservazione e dallo studio dei progetti presentati alla Regione Campania dalle società Euthalia, Garden ed Alekos gli stessi risulterebbero in molte parti uguali, e anche le immagini utilizzate allo scopo di illustrare i progetti risultano essere identiche;
considerato infine che:
a giudizio degli interroganti le quantità dei rifiuti che gli impianti tratterebbero andrebbero ben oltre i quantitativi necessari al fabbisogno dell’intera provincia di Caserta;
i cittadini, i comitati e le associazioni territoriali manifestano da anni e con maggior forza negli ultimi mesi, chiedendo l’attuazione delle bonifiche sul territorio ancora ad oggi incompiute da parte della Regione,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo siano informati dei fatti esposti;
se nell’ambito delle rispettive competenze intendano avviare le opportune verifiche anche in considerazione degli illeciti evidenziati connessi alle vicende giudiziarie relative alle condotte societarie;
se ritengano di dover verificare il reale fabbisogno di impianti in relazione ai rilevanti problemi ambientali presenti sul territorio e a quelli ben noti della “terra dei fuochi”;
se intendano assumere iniziative di competenza affinché sia avviata la bonifica della discarica abusiva di rifiuti speciali rinvenuta nel sito denominato ex Pozzi Ginori a Calvi Risorta nel 2015, nonché se ritengano opportuno proporre alla Regione Campania la sospensione delle procedure autorizzative per gli impianti di trattamento dei rifiuti almeno fino a quando la Regione stessa non abbia approntato un nuovo piano che contempli il reale fabbisogno di impianti tenendo conto delle esigenze del territorio e dei problemi ambientali e sanitari presenti.