Impianti per il trattamento dei rifiuti a Pignataro Maggiore: i 5 Stelle presentano una interrogazione parlamentare al ministro Sergio Costa

Impianti per il trattamento dei rifiuti a Pignataro Maggiore: i 5 Stelle presentano una interrogazione parlamentare al ministro Sergio Costa

AGRO CALENO – La questione ambientale dell’Agro caleno e in particolare di Pignataro Maggiore finisce ancora una volta in Parlamento. Questa volta il merito è di alcuni senatori del movimento 5 Stelle che hanno presentato una interrogazione parlamentare rivolta al ministro dell’ambiente Sergio Costa, nella quale chiedono di verificare la possibilità di sospendere l’iter autorizzato richiesto dalle società Fratelli Gentile ed Euthalia per la localizzazione di due impianti per il trattamento dei rifiuti nella zona Asi pignatarese, e di compulsare i controlli dei livelli di pm10. Ecco il testo dell’interrogazione:

Atto n. 3-00266 (in Commissione)

Pubblicato il 9 ottobre 2018, nella seduta n. 45

MORONESE , NUGNES , CASTELLONE , TRENTACOSTE , LANNUTTI , FLORIDIA , VACCARO , PIRRO , PRESUTTO , FENU , CORRADO , CASTALDI , LA MURA , SANTILLO , MATRISCIANO , LUPO , RICCIARDI , DONNO , SILERI , LOMUTI

– Al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. –

Premesso che:

alla Regione Campania sono stati sottoposti recentemente due progetti da parte di due aziende private per la realizzazione di impianti per il trattamento dei rifiuti, entrambi rientranti nel comune di Pignataro Maggiore (Caserta);

ai fini della realizzazione di una piattaforma polifunzionale per la gestione dei rifiuti pericolosi e non, sita nell’agglomerato industriale del comune, su richiesta della proponente azienda F.lli Gentile F. & R. Srl, è stata avviata dalla Regione Campania la procedura di valutazione di impatto ambientale in data 11 maggio 2017; il progetto prevede un impianto costituito da tre linee di lavorazione per differenti tipologie di rifiuti per un totale annuo complessivo di 437.812 tonnellate;

ai fini della realizzazione di un impianto di trattamento dei rifiuti per un totale annuo complessivo di 60.000 tonnellate su richiesta della proponente azienda Euthalia Srl in data 18 gennaio 2018 è stata avviata dalla Regione la procedura di VIA; successivamente la stessa Regione Campania ha deciso di escludere il progetto dell’assoggettabilità alla procedura di VIA con decreto dirigenziale n. 75 del 27 giugno 2018;

considerato che:

il comune in questione rientra nell’agro caleno, un territorio che comprende anche altri comuni tra cui Pastorano, Calvi Risorta e Sparanise, tutti territori dove insistono numerose industrie di tipo insalubre e di trattamento dei rifiuti, tra cui la mega centrale turbogas di Calenia Energia (760MW);

inoltre il territorio è interessato dagli annosi problemi legati alla “terra dei fuochi”, dal fenomeno dei roghi tossici incontrollati al rinvenimento di discariche abusive interrate, e più recentemente è stato interessato anche dagli incendi degli impianti di stoccaggio dei rifiuti;

l’8 maggio 2017 andava in fiamme l’ex tabacchificio di Sparanise, il 7 giugno 2017 fu sottoposta a sequestro per disastro ambientale la discarica interrata di rifiuti tossici più grande d’Europa conosciuta come ex Pozzi-Ginori a Calvi Risorta, il 22 luglio 2017 ad essere interessato da un enorme incendio fu lo stabilimento della ditta Expert all’interno della zona industriale di Pastorano, successivamente l’11 agosto 2017 anche la Turbogas di Sparanise fu colpita da un grosso incendio, infine il 24 settembre 2018 è stato investito da un incendio l’impianto di stoccaggio rifiuti della GESIA SpA nella zona ASI di Pastorano;

considerato inoltre che:

inizialmente il progetto dell’aziena Euthalia SpA depositato ai fini della procedura di VIA e pubblicato sul sito istituzionale della Regione risulterebbe non essere stato completo in quanto composto da 265 pagine indicate nell’indice generale dello stesso a fronte delle sole 47 pagine effettivamente pubblicate;

l’Istituto zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno, in stretta collaborazione con la Regione Campania, l’ARPAC, la task force inter-ministeriale “Terra dei fuochi”, le università campane, il CNR, l’ENEA ed altri enti di carattere scientifico nazionali ed internazionali, ha condotto un piano di campionamento integrato su aria, suolo, acque, matrici animali e vegetali, allo scopo di ottenere una rappresentazione del territorio e dell’esposizione dell’uomo a potenziali fonti inquinanti. Dall’attività svolta è stato pubblicato un documento protocollo n. 0002776 del 15 marzo 2017 all’interno del quale è riportato testualmente “Con la sola eccezione del Cu, il processo di bioaccumulo dei metalli si è rivelato più elevato nella zona di Caserta. Pertanto, quest’ultima si rivela essere l’area a più alto rischio ambientale e ciò potrebbe essere dovuto sia ad attività industriali presenti in tale area che alla gestione incontrollata ed illegale dei rifiuti”;

il 28 aprile 2018 il Sottosegretario pro tempore per l’ambiente e per la tutela del territorio e del mare Barbara Degani rispondendo all’interrogazione 3-01910 nel merito della realizzazione dell’impianto per la produzione di biogas della società Biopower, che sarebbe sorto sempre nel comune di Pignataro Maggiore, dichiarava che i dati degli sforamenti delle centraline ARPAC di Sparanise avevano superato per 75 giorni i limiti Pm10 consentiti nel solo anno 2016 a fronte del limite annuo massimo di 35 giorni. Dunque a parere degli interroganti il territorio ed in particolare il comune di Pignataro Maggiore, interessato dalla potenziale realizzazione dei due impianti è già fortemente compromesso dal punto di vista ambientale, e pertanto non può essere gravato di ulteriori insediamenti industriali, allorché non emettessero in atmosfera gas di produzione, avrebbero comunque un impatto ambientale significativo a causa delle grosse quantità di rifiuti trasportati da e verso gli impianti;

considerato infine che:

il Comune di Pignataro Maggiore ha comunicato alla Regione Campania, nell’ambito di una conferenza dei servizi, il proprio dissenso alla realizzazione degli impianti, come disposto dall’art. 14-quinquies della legge 7 agosto 1990, n. 241, con il protocollo n. 8683/2017 del 5 settembre 2017 per l’impianto della proponente azienda F.lli Gentile F. & R. Srl e con protocollo n. 00003011/2018 del 10 aprile 2018 per l’impianto della proponente azienda Euthalia Srl;

a giudizio degli interroganti l’imposizione di impianti per il trattamento dei rifiuti nei comuni, senza la concreta attuazione di processi decisionali che vedano coinvolta la cittadinanza nelle scelte in materia di ambiente e salute, vanno a ledere i principi di fiducia che legano i cittadini alle istituzioni, oltre ad essere in contrapposizione con la Convenzione di Aarhus,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia informato dei fatti;

se intenda assumere iniziative di competenza al fine di verificare se la Regione Campania intenda sospendere definitivamente le procedure autorizzative per gli impianti di trattamento dei rifiuti;

se il Ministro intenda attivarsi, nei limiti delle proprie attribuzioni, al fine di appurare se la Regione Campania, considerati i gravi sforamenti delle Pm10 rilevati dalle centraline ARPAC, stia correttamente effettuando i monitoraggi ambientali, al fine di tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini ricompresi nei territori dell’agro caleno.

Red.

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