PIGNATARO M. – Riflettori costantemente puntati, nell’amministrazione penitenziaria, sulla pericolosità degli esponenti della famiglia camorristica dei Ligato di Pignataro Maggiore, tra l’altro strettamente imparentati con la cosca mafiosa dei Lubrano alleati dei “corleonesi” di Totò Riina. “Pignataro Maggiore News” apprende ora la notizia – seppure non recentissima – che il controllo sulla corrispondenza ha portato il Magistrato di sorveglianza di Milano a disporre il non inoltro di una lettera del mammasantissima Raffaele Ligato al figlio Pietro Ligato, entrambi detenuti in regime di sorveglianza speciale come previsto dall’articolo 41-bis dell’ordinamento penitenziario (cosiddetto “carcere duro”). Raffaele Ligato ha quindi proposto reclamo al Tribunale di sorveglianza che l’ha rigettato in quanto “le informazioni riguardanti istituti di pena potevano essere pericolose per l’ordine e la sicurezza degli istituti”. Risultato negativo pure per il successivo ricorso di Raffaele Ligato in Cassazione (settima sezione penale) che è stato dichiarato inammissibile con ordinanza numero51538 aseguito dell’udienza del 12 luglio 2013. Raffaele Ligato è stato inoltre condannato al pagamento delle spese processuali e della somma di mille Euro a favore della cassa delle ammende.
Pietro Ligato, dal canto suo, risulta essere stato oggetto – notizia ugualmente non recentissima – del provvedimento disciplinare dell’esclusione dalle attività in comune per la durata di quindici giorni, come da decisione del consiglio di disciplina della casa circondariale di Novara. Provvedimento confermato dall’Ufficio di Sorveglianza di Novara che ha rigettato il reclamo del detenuto. Pietro Ligato ha quindi presentato ricorso in Cassazione (settima sezione penale) che con ordinanza numero12045, aseguito dell’udienza del 30 settembre 2013, lo ha dichiarato inammissibile, condannando altresì il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di mille Euro a favore della cassa delle ammende.
Pubblichiamo in coda a questo articolo le due ordinanze della Corte di Cassazione sopra citate, contrassegnate dai numeri 51538 e 12045.
Rassegna Stampa
articolo di Rosa Parchi
da pignataronews.myblog.it