CALVI RISORTA – E’ stato appena pubblicato “Il brigante repubblicano”, l’ultimo, interessante libro, di Gianluca Parisi, educatore, giornalista ed autore di numerosi racconti su tema storico e d’attualità. Il romanzo storico, edito dalle edizioni Il Mezzogiorno, con una interessante prefazione del preside prof. Paolo Mesolella, è ambientato sulle montagne di Terra di Lavoro e nel Sannio, tra la Battaglia sul Volturno e l’incontro tra Vittorio Emanuele e Garibaldi. L’autore ha voluto regalare uno sconto sul prezzo di copertina ai caleni, in considerazione del fatto che il romanzo storico è ambientato a Calvi Risorta.
Il libro ci riporta alla memoria la storia del brigantaggio post unitario cui seguì la triste pagina dell’emigrazione meridionale. Il romanzo ci racconta la storia di un giovane contadino, la cui vicenda passa attraverso l’eredità dello zio prete, il padre mazziniano, l’arrivo di Garibaldi al suo paese, la lite con il barone del posto, la fuga sulle montagne e la scelta di diventare brigante. Intanto, diventa testimone delle trame repubblicane di Mazzini, dell’città assediata di Gaeta, della banda del brigante Carmine Crocco, di eccidi e di stragi. Tutti elementi che si intrecciano nella trama del romanzo e la rendono accattivante e avvincente, sin nelle prime pagine. Nicandro è un una contadino semplice, un giovane poco più che ragazzo che crede nella Repubblica e vive da protagonista la battaglia sul Volturno, l’Incontro di Teano, l’assedio di Gaeta, gli eccidi della popolazione a Pontelandolfo e Casalduni. Un periodo storico che dovrebbe essere riletto a scuola dove lo studio dell’Unità d’Italia si ferma all’incontro di Teano. Gli anni immediatamente successivi sono archiviati superficialmente alla voce Brigantaggio. Ma cosa indusse i contadini a lasciare le zappe, imbracciare i fucili e ad unirsi ai briganti? A farne le spese furono i più poveri, i contadini e chi, come
Nicandro, aveva creduto nell’Italia Repubblicana e in Garibaldi. Il brigante Nicandro poi diventerà emigrante come l’autore, nato a Capua nel 1973. «Da cinque anni – spiega – lavoro nella scuola pubblica, ho lavorato in diverse scuole da Milano, passando per la Toscana, fino alla provincia Frosinone. In tutte le scuole, ho notato scarso interesse per la Storia. Ed è stato proprio un alunno a darmi lo spunto per iniziare questo romanzo storico.“Professò – mi disse – ma perché la storia non ce la fanno studiare come fosse un romanzo?”. L’ho fatto e ho anche deciso di mettere a disposizione gratuitamente una copia ebook del libro, a tutte le scuole che lo richiederanno una copia ebook. Una buona occasione, per insegnanti ed alunni, perché la lettura de “Il Brigante repubblicano” è piacevole e interessante. Man mano che si sfoglia ci incuriosisce e non si smette più di leggere. Sembra fatto apposta per gli studenti (distratti) di oggi.