Quella del Mediterraneo è una lunghissima e grande storia: ha visto nascere e scomparire decine di civiltà che hanno influenzato in modo indelebile la vita di tutto il mondo. Amedeo Feniello e Alessandro Vanoli nel libro “Storia del Mediterraneo in 20 oggetti” (Laterza, 188 pagine, 14 euro) raccontano questa straordinaria avventura facendosi aiutare da oggetti che sono dei veri e propri simboli archetipi della cultura mediterranea. Si parte dal pane, che è uno degli elementi più antichi e condivisi per i popoli che si affacciano sulle sue sponde, passando per la rete, la bussola e il corallo che rappresentano il lungo rapporto dell’uomo con il mare e le sue risorse, fino alla chitarra e ai pupi a sottolineare la vivace cultura che nei millenni si è sviluppata nell’area.
Il termine Mediterraneo significa letteralmente “Mare tra le terre”, un mare interno, quasi un grosso lago su cui si affacciano, si scontrano e si incontrano da millenni culture e concezioni della vita che, seppure a volte sembrano inconciliabili tra di loro, ci mostrano – grazie all’attenta analisi svolta da Amedeo Feniello e Alessandro Vanoli – molte più somiglianze che differenze. Questo spazio, compreso tra lo stretto di Gibilterra e le coste del Medio Oriente, tra Venezia e Alessandria d’Egitto, ha una storia speciale e ricca di avvenimenti che per tantissimi aspetti sono alla base della nostra vita quotidiana ancora oggi. Non soltanto perché è il “Mare Nostrum”. Le sue acque, infatti, sono una barriera tra i tre continenti che vi si affacciano, Europa, Asia e Africa, ma sono da millenni anche e soprattutto un ponte, un luogo di incontro e di passaggio, un mezzo di scambi culturali ed economici.
Innumerevoli civiltà, popolazioni, religioni, amori, terrori, passioni e paure si sono incontrati su questo mare per secoli. E il libro Amedeo Feniello e Alessandro Vanoli prova a ripercorrerne la storia attraverso semplici oggetti di uso quotidiano, ordinari o curiosi. Vicende che si intrecciano e creano una trama che ha i volti di Ulisse ed Enea, che racconta di galee romane e di profumi provenienti dall’Asia profonda, di anfore piene di olio d’oliva e stive ricolme di grano egiziano. E poi cruente battaglie, pirati e contrabbandieri. Questi 20 oggetti possono essere considerati come la stella polare per i marinai che nei secoli hanno solcato le sue onde, fanno da guida nella navigazione attraverso fatti, episodi e avvenimenti che hanno reso il Mediterraneo un luogo fondamentale nella storia delle civiltà umane.
Massimiliano Palmesano