BELLONA – Dopo le prime indagini, gli inquirenti pare abbiano già costruito un quadro indicativo su quello che è accaduto nel sito di stoccaggio dei rifiuti “Ilside” – in località Ferrazzano di Bellona – alle 3.35 della scorsa notte. I militari della stazione dei carabinieri di Vitulazio, diretta dal luogotenente Crescenzo Iannarella, dopo il sopralluogo nell’area (ora sottoposta a sequestro) di proprietà dell’imprenditore Michele Della Gatta e gestita dal gruppo capitolino “Iacorossi”, hanno sentito la donna che ha dato l’allarme, gli uomini della vigilanza privata e i lavoratori. Dopo aver escusso le persone informate sui fatti, si è fatta sempre più strada l’ipotesi che le cause dell’incendio possano essere dolose. Nel piazzale, infatti, non vi era materiale infiammabile, ma soltanto dei rifiuti compattati o in attesa di essere compattati.
La pioggia di questi giorni ha reso tutto il materiale umido e non facilmente incendiabile, soprattutto con l’umidità della notte. Nel cortile, inoltre, è stato rinvenuto un bidone portato dall’esterno e da dove si sarebbero sprigionate le fiamme. Una strana coincidenza poi avrebbe – secondo indiscrezioni – catturato l’attenzione degli investigatori: la guardia della vigilanza privata che prestava servizio ieri sera, è la stessa che stava lavorando nel corso di un precedente incendio appiccato qualche anno fa. Intanto, già si sta facendo il calcolo dei danni cagionati all’azienda e alla comunità. Per la prima si parla di un danno di quasi sei milioni di euro (sono finiti in fiamme: camion, compattatori, muletti, un capannone e le eco balle). Per la seconda, invece, si fanno i conti con la diossina sprigionata nell’aria (con ordinanza è stato vietato il pascolo e le coltivazioni nel raggio di un chilometro) e con l’inquinamento cagionato al terreno e alle acque (il Volturno è a due passi). L’incendio non dovrebbe essere spento prima di giovedì, nonostante le attività promosse dai Vigili del Fuoco, dalla Polizia Forestale, dei Vigili urbani di Bellona.
Davide De Stavola