CALVI R. – Un incendio divampato lunedì notte ha completamente distrutto il polo scientifico-museale partenopeo. Il progetto, nato da un’idea di Vittorio Silvestrini, risale agli anni Novanta.
L’inaugurazione del vero e proprio museo interattivo, ampliato nel corso degli anni da successive realizzazioni, si ha nel 2001. In poco tempo aveva guadagnato consensi e credibilità, non solo come luogo dove apprendere praticamente le leggi della scienza, ma anche come centro congressi e di alta formazione. Il tutto nell’incantevole scenario di Bagnoli, il quartiere ex industriale che aveva visto in Città della scienza il primo simbolo concreto di un progetto di bonifica e di rinascita del quartiere. Nel 2005 veniva premiato come migliore museo scientifico europeo e nel 2010 l’Eurispes lo riconosceva come una delle cento eccellenze italiane.
Con l’incendio tramonta quindi un sogno durato vent’anni: Un gioiello culturale che contava una media di 350mila visitatori l’anno, un luogo di incontro per insegnanti, studenti, famiglie, bambini, tanti che amano l’avventura scientifica e hanno sete di conoscenza. Rammarico e sgomento nell’apprendere che probabilmente si tratta di un rogo di matrice criminale La Procura della Repubblica, infatti, ha aperto un’inchiesta e sta indagando sulle cause dell’incendio e individuare i possibili responsabili. Ci troviamo di fronte all’ennesimo episodio di criminalità organizzata su cui bisogna riflettere e fare chiarezza: la barbarie dell’ignoranza che distrugge il progresso per tenere le persone lontane dalla conoscenza!
L’Associazione Demetra esprime solidarietà ai 160 dipendenti angosciati per il loro futuro occupazionale. Comprensibile la loro disperazione a fronte del periodo di crisi che il nostro Paese sta vivendo, caratterizzato da dilagante disoccupazione e da incertezza economica. Si esprime altresì indignazione nei confronti dei fautori di uno scempio inspiegabile. La cultura rappresenta uno dei più potenti veicoli del progresso, scuote le coscienze, combatte l’immobilismo. La cultura è crescita: individuale, economica, sociale e, per chi pensasse il contrario, anche politica.
Luciana Antinolfi