BELLONA – Continua a distanza, anche dopo la campagna elettorale, la polemica che vede protagonisti il sindaco Filippo Abbate e l’avvocato Pietro Romano. Ovviamente l’argomento al centro della disputa non poteva che essere l’incendio scoppiato ieri (11 luglio) nel sito di stoccaggio dei rifiuti dell’Ilside srl. In una nota sui social, ha così apostrofato il primo cittadino, l’ex capogruppo di minoranza:
“Oggi non solo abbiamo provocato un danno al nostro territorio ed alla nostra cittadinanza ma abbiamo provocato danni a Pontelatone , Caiazzo e Capua dove molte persone si sono sentite male per difficolta’ respiratorie. Fuliggine caduta in tutti i comuni circostanti. Nessuno ha voluto ascoltare , nessuno ha voluto sentire . Sono contati solo i propri interessi anteposti al bene comune. Tutti conoscevano il pericolo e sapevano. Foto , filmati , decine di post su Ilside. Tamquam non esset . Come se nulla fosse accaduto. E mo ? Avevo chiesto da sei anni di controllare il peso dell’immondizia della raccolta di rifiuti urbani. Niente . Rifiuto netto . Poi hanno arrestato Sorbo perche’ ci faceva pagare il peso dell’immondizia aumentato di tre volte . Secondo il Sindaco e i suoi bigattini io ero un buffone , creavo solo confusione e allarmismi loro erano i buoni . Poi ho avvertito i miei concittadini di Ilside, dei soldi rubati e della bonifica non fatta. Io ero di nuovo un buffone e lui, il Sindaco, era il buono. Oggi viviamo un altro dramma come 5 anni fa. Oggi piu’ che mai siete convinti che il problema Barabba e’ piu’ attuale che mai ? Siete convinti che il vero problema del nostro comune e’ l’assenza di un vera comunita’ che come afferma il nostro amato Osvaldo dovrebbe controllare il suo territorio e gestirlo?”
La risposta di Abbate non si è fatta attendere: “L’avv. Pietro Romano, imperterrito nella sua azione di aizzatore e di guerrafondaio, ha pubblicato un post dove dice che un mio fedelissimo, Ambrogio Bencivenga, ci ha fatto pervenire un decreto ingiuntivo per avere subito danni per colpa, a proprio dire, del comune. Sarà anche un fedelissimo, la qual cosa ci fa piacere, ma va considerato che il sig. Bencivenga è un cittadino come tutti gli altri. E’ convinto, evidentemente, di avere subito un danno ed ha azionato gli strumenti giuridici per soddisfare le proprie ragioni. Quindi, allo stesso modo di tutti quanti gli altri. A parte la stranezza o la macagna con cui l’avv. Romano è venuto a conoscenza di un atto ancora sconosciuto persino a me nonché non visibile né disponibile, quando egli ammette di averne appreso l’esistenza, per alcuno e, pur convinto che questa ennesima mascalzonata rechi ulteriore fastidio alla popolazione che, da quello che apprendo, è arcistufa di questa stupida diatriba tenacemente e maniacalmente voluta proprio e solo dall’avv. Romano, spiego come stanno le cose. In primo luogo non si vede dove sta la novità o l’anomalia nel vedere un cittadino, si chiami bencivenga o pinco pallino, che chiede il risarcimento di qualcosa che ritiene nel proprio diritto. Lo fanno tutti, tutti sono assolutamente liberi di rincorrere i personali interessi e tutti possono ambire a risolvere le proprie questioni purché le stesse siano supportate da validi elementi di legittimità o, comunque, da disposizioni giudiziarie. Nella fattispecie il sig. Bencivenga è ricorso al giudice il quale ha riconosciuto le proprie ragioni e lo ha ammesso alla successiva procedura esecutiva allo stesso modo di come è successo per tanti altri cittadini che hanno citato il comune perché vittime di danni all’automobile o per altre cause. Noi soddisferemo ogni lecita richiesta, lo faremo appena la condizione economico-finanziaria ce lo consentirà, ma, per adesso, checché dica o voglia far credere l’avv. Romano, il sig. Bencivenga non ha ricevuto materialmente 1 Euro. Questo lo dico solo perché sembra leggere tra le righe del post del nostro diffamatore che essendo, come egli dice, il Bencivenga nostro amico o fedelissimo, questi sia stato favorito o privilegiato rispetto a tutti gli altri che stanno nella stessa condizione. La finisca, una buona volta, di mettere zizzania. La finisca di scocciare la gente e di approfittare della pazienza dei nostri cittadini che hanno ben altri problemi a cui pensare. Non ci provi a mettere gli uni contro gli altri, è un sacrilegio che non Le è consentito. Se ne stia un po’ calmo, ci guadagnerà lei e staranno più tranquilli gli uomini e le donne di Bellona”.
Red. pol.