PIGNATARO M. – Probabilmente l’insolita collocazione (il sabato mattina) o lo scemato interesse dell’opinione pubblica hanno reso l’incontro di questa mattina (9 agosto), organizzato dall’Amministrazione comunale per discutere del regolamento della Iuc (l’imposta unica comunale che accorpa Imu, Tasi e Tari), un vero disastro.
All’appello diffuso giovedì mattina da Palazzo Scorpio, rivolto ai commercianti, agli artigiani e in generale a tutti i cittadini, infatti, ha risposto il solo Giuseppe Vacca, la cui famiglia è proprietaria della boutique “Carisma”. Quest’ultimo, nella sua qualità di membro del direttivo dell’associazione “La voce dei commercianti, professionisti e artigiani di Pignataro Maggiore”, ha cercato di farsi portavoce degli esercenti e di recepire quelli che sono gli orientamenti dell’Amministrazione comunale sul delicato fronte della scrittura del regolamento dell’imposta unica.
Dal dibattito è emerso che gli spazi di manovra degli inquilini di Palazzo Scorpio, sia per la stringente normativa nazionale che per lo stato delle casse del Comune, sarebbero ristretti. Le industrie, a causa degli aumenti vertiginosi deliberati negli anni scorsi, dovranno ritornare a sostenere un costo equo, mentre per i cittadini in particolari condizioni dovrebbero essere previsti degli sgravi. Tra questi, nella bozza di regolamento, sarebbero inclusi “tagli” per le famiglie il cui reddito Isee non supera i 1000 euro, per i monoccupanti delle abitazioni, per chi nel nucleo famigliare ha disabili, per i residenti fuori dal comune che posseggono un immobile a Pignataro Maggiore e per gli inquilini (ai quali sarà addebitato soltanto una minima parte dell’imposta, il 90% dovrebbe ricadere sulle tasche dei proprietari).
Gli amministratori (oltre al sindaco Raimondo Cuccaro, erano presenti tutti i componenti della Giunta comunale) si sono impegnati a non spalmare i costi degli sgravi sulle altre utenze e a non far crescere ulteriormente il costo delle tasse rispetto a quanto già versato dai contribuenti nei mesi scorsi. Vacca, in ogni caso, è riuscito a strappare anche la promessa di un ulteriore incontro da fissare in un periodo più idoneo a favorire la partecipazione dei cittadini, soprattutto se al regolamento saranno operate significative variazioni.
Intanto, dal primo cittadino è arrivata l’ormai proverbiale promessa di mandare in pensione il carrozzone mangiasoldi chiamato Pignataro Patrimonio srl: “Nei prossimi mesi dovrebbe partire la gara d’appalto per individuare la ditta che si occuperà della raccolta dei rifiuti al posto della Pignataro Patrimonio. Per tre anni ho dovuto scontrarmi con il responsabile dell’Ufficio tecnico, il quale non ha mai predisposto l’avvio dell’iter per l’evidenza pubblica. Per questo sono stato costretto a sostituirlo. Ora ho sollecitato il nuovo responsabile e se tutto andrà bene, sarà liquidata la municipalizzata e arriverà una nuova società, la quale – come previsto per legge – utilizzerà 7 o 8 operatori ecologici dei 17 attualmente impiegati nella Patrimonio. Altrove, infatti, è in servizio un solo operaio per 700 abitanti, contro i 17 di un comune come quello di Pignataro che ha 6200 residenti. Soltanto in questo modo il Comune potrà abbattere i costi e pensare di abbassare le tasse”.
Red.