“Indignamoci”: a Vitulazio le lezioni anticamorra le danno gli indagati per reati connessi alla camorra!

“Indignamoci”: a Vitulazio le lezioni anticamorra le danno gli indagati per reati connessi alla camorra!

VITULAZIO – Effettivamente mi sento di condividere l’affermazione del dottor Antonio Scialdone. Per la prima volta credo di essere d’accordo con lui. Per la prima volta anche io avrei usato quelle parole per dare un titolo al mio manifesto: è infatti “da non credere” che il condannato in primo grado per una falsa denuncia e pluriindagato, anche per reati connessi alla camorra, Antonio Scialdone faccia uscire un manifesto in cui richiama ombre di “camorra” sulla gestione dell’amministrazione di Vitulazio degli ultimi 40 anni.

A Vitulazio, è “da non credere”, le lezioni di anticamorra le danno gli indagati per reati connessi alla camorra.

Il condannato per una falsa denuncia in primo grado a 3 anni e due mesi di reclusione, 5 anni di interdizione dai pubblici uffici, più il pagamento delle spese processuali, con l’esclusione dello sconto di pena per l’aggravante di essere recidivo, fa affiggere un manifesto in cui difende a spada tratta l’Amministrazione Cuccari e attacca la gestione Romano, dimenticando tra l’altro che negli ultimi 15 anni Cuccari e Romano hanno governato a braccetto. Dunque se è vero che quelle ombre di camorra ci sono sulla gestione Romano è anche vero che ci sono sulla gestione Cuccari. O no, dottor Scialdone?

“Da non credere” poi che il dottor Scialdone faccia un manifesto non per parlare di sé ma per difendere l’Amministrazione. Effettivamente in qualche articolo precedente avevo scritto che Scialdone era il deus ex machina di quest’Amministrazione, ma il vero Sindaco di Vitulazio, o almeno il nominativo che hanno indicato gli elettori vitulatini, è Cuccari. E allora agli attacchi di Romano perché risponde Scialdone?

“Da non credere”, lo dico sinceramente, che la società civile vitulatina non si indigni per quello che vediamo in questo Comune. Qui la domenica mattina entri nel bar e trovi seduto allo stesso tavolo il Sindaco del tuo paese, un Consigliere Comunale condannato in primo grado e un pluriindagato, anche per reati connessi alla camorra, che bevono allegramente il primo caffè della giornata. Scene da far west insomma.

Se fossimo in un Paese civile queste cose farebbero saltare dalla poltrona chiunque. A Vitulazio non succede nulla. Tutto continua ad andare avanti come se niente fosse. Compreso, e mi dispiace dirlo, alcuni Amministratori che stanno tenendo in piedi il più grande scandalo della storia vitulatina. Senza ombra di dubbio. A questo non eravamo mai arrivati. Almeno non così palesemente. E badate bene, non sto parlando di possibili infiltrazioni della camorra in Comune. No. Parlo di qualcosa che viene molto prima dei reati e dell’eventuale reità dei comportamenti e delle azioni che si compiono.

Sto parlando del pericolosissimo messaggio che passa ogni volta che la scena del bar descritta prima avviene nelle strade del paese: ogni volta chiunque veda quella scena penserà: è giusto che il mio Sindaco sieda con delle persone con  dei gravi problemi giudiziari? Ma non è più giusto che il mio Sindaco evitasse di frequentare questo tipo di persone? Ma è proprio normale che nel mio Comune debba essere presente un Consigliere Comunale condannato in primo grado a 2 anni di reclusione?

Ecco questa volta, dopo l’onta del manifesto di Scialdone, io mi dichiaro consapevole di quanto sta succedendo a Vitulazio. E per tutto questo più che vergogna userei la parola “indignato”. Mi sento indignato in quanto cittadino di un Paese civile qual è, o quale dovrebbe essere, l’Italia. Indignato di essere rappresentato da tanta promiscuità di comportamenti. Il lecito si mischia con l’illecito fino quasi a non riconoscerli più. L’ho già scritto: quando un indagato per reati connessi alla camorra, viene premiato dal Sindaco in persona su un palco davanti ad importanti esponenti delle forze dell’ordine, cosa penserà la cittadinanza? Mi dichiaro indignato di tante bocche chiuse che tutto vedono ma nulla fanno. Mi dichiaro indignato di essere concittadino di Antonio Scialdone e di tutti questi amministratori che ogni giorno avvalorano le promiscuità di cui parlavo prima.

Questo tra l’altro dimostra che i reati non sono un metro di giudizio unico per giustificare la sussistenza di un’Amministrazione. Il Sindaco Cuccari quando ha premiato Scialdone non ha commesso alcun reato. Eppure ho la sensazione che abbia fatto molto peggio.

Io, come ha dichiarato un cittadino vitulatino in un convegno pubblico di qualche tempo fa, “non mi sento rappresentato da quest’Amministrazione”. Anzi, non “sono” e non “voglio” essere rappresentato da queste persone.

 

Gianni Criscione, (un cittadino come tanti di Vitulazio)

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