Inquinamento dell’aria nell’Agro caleno: dopo l’allarme lanciato dall’Arpac, i comitati convocano una assemblea pubblica a Sparanise. Sullo sfondo anche le inquietanti dichiarazioni di Vargas sulla questione “Centrale”

Inquinamento dell’aria nell’Agro caleno: dopo l’allarme lanciato dall’Arpac, i comitati convocano una assemblea pubblica a Sparanise. Sullo sfondo anche le inquietanti dichiarazioni di Vargas sulla questione “Centrale”

SPARANISE – Dopo i ripetuti allarmi lanciati da Legambiente che, nei rapporti annuali sulla qualità dell’aria, ha elaborato i dati forniti dall’ARPAC si riunirà domani, sabato 28 gennaio 2017 dalle ore 18.30, il fronte ambientalista chiamato a raccolta dallo Spazio CALES.

Il comune dell’Agro Caleno è ormai da diversi anni, in particolare negli ultimi due, in vetta alla classifica dei comuni più inquinati della provincia di Caserta e della Campania dal punto di vista della qualità dell’aria, la quale va progressiavamente peggiorando.

È dal 2008 – ad un anno dall’avvio delle attività della centrale termoelettica – che i dati risultano allarmanti a causa del riscontro, proprio ad opera delle centraline installate per obbligo di legge dalla Calenia stessa, di elevate quantità di ossidi di azoto e dei ripetuti sforamenti delle quantità massime di PM10 consentite dalla legge.

Proprio nei giorni in cui vengono diffuse dalla stampa le dichiarazioni, rilasciate nell’ambito di uno dei procedimenti penali a carico dell’ex sottosegretario Nicola Cosentino – attualmente in carcere -, di alcuni pentiti di camorra secondo i quali un giro di tangenti farebbe da sfondo alla realizzazione dell’impianto, torna a farsi incandescente il rapporto tra la centrale e i cittadini del territorio, buona parte dei quali non si è mai rassegnata a quella che è stata vissuta come una vera e propria imposizione.

Secondo il pentito Vargas una tangente di almeno 10mila euro al mese sarebbe versata da chi gestisce l’impianto al clan dei casalesi, mentre ormai acclarati sono gli ingenti introiti che la famiglia Cosentino ha ricavato e ricava grazie al discusso impianto.

Meno evidenti, invece, sono i benefici per la popolazione a fronte delle roboanti promesse di Antonio Merola, all’epoca sindaco di Sparanise e principale referente di Nicola Cosentino sul territorio, che parlavano di volano di uno sviluppo che, come a quel tempo i comitati avevano previsto, non c’è mai stato.

Macroscopiche sono invece le prebende e i posti di lavoro elargiti a familiari e affini della compagine del fu centrodestra sparanisano del quale, in campagna elettorale, qualcuno ha avuto persino il coraggio di decantare le magnifiche sorti e progressive. Di progressivo piuttosto v’è stato l’aumento della corruzione, la devastazione della democrazia e l’incremento dell’inquinamento che, secondo i dati delle centraline della Calenia, sarebbe alle stelle.

Se oggi dunque non è possibile tessere un legame di causalità diretta tra l’attività della centrale e l’elevato livello di inquinamento dell’aria, è tuttavia certamente giunto il momento di vederci chiaro e pretendere la necessaria e reale trasparenza del caso. Vedremo se questa volta le istituzioni avranno il coraggio di schierarsi dalla parte dei cittadini, magari sostenendo quei movimenti che da tempo denunciano ciò che la magistratura scopre, parzialmente e con fatica, con almeno dieci anni di ritardo.

Teodosio Lepore (teodosio.lepore@gmail.com)

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