Invasione di terreni e danneggiamento: il caso “Iovino” potrebbe essere reato satellite. La questione verso la Dda

Invasione di terreni e danneggiamento: il caso “Iovino” potrebbe essere reato satellite. La questione verso la Dda

PASTORANO – Succede spesso che i cronisti più giovani si sentano in dovere di prendere in giro i giornalisti più anziani. Tocca anche a noi – anche se non abbiamo lavorato alla “Gazzetta di Nabucodonosor” – perché gli sfottenti giovani colleghi ritengono che sia solo una fissazione, la nostra, quella si seguire le udienze penali del Giudice di Pace di Pignataro Maggiore, competente anche per il territorio di Pastorano. Sono convinti, i virgulti dell’informazione (e ve ne sono di bravi e di coraggiosi) che a seguire le udienze penali del Giudice di pace si abbia a che fare solo con processi relativi a penosi litigi tra parenti per questioni di eredità, a creativi insulti tra vicini di casa, a pur divertenti accensioni di gelosie senili, con capi di imputazione riferiti a fatti del genere: “Zucculò, si nun lievi gli uocchie ‘ncuoglie a mariteme, te scanno cu ‘a ronca comme a nu piecure”. Traduzione: “Donna di malaffare, se non la smetti di guardare mio marito con concupiscenza ti taglio la gola con un attrezzo agricolo da taglio, come se tu fossi un capretto” (o un agnellino).  Abbiamo ragione noi, non sempre è così.

In data 5 novembre 2012, infatti, tra i processi trattati dal Giudice di Pace di Pignataro Maggiore, dottoressa Vittoria Farzati, ce n’era uno di particolare interesse con l’imputato una volta americano, poi pastoranese e poi di nuovo statunitense Francesco Iovino detto “Frank ‘u mericano”, imprenditore edile nato a Pastorano nel 1935, accusato dei reati previsti e puniti dagli articoli 633, 81 e 635 del Codice penale, per la precisione e in sintesi invasione di terreni e danneggiamento. Parte offesa il querelante Giuseppe Colella (di cui non conosciamo altri dettagli, solo nome e cognome), all’epoca della vicenda affittuario dei terreni di proprietà della Diocesi di Teano-Calvi invasi e danneggiati – secondo l’accusa – da Francesco Iovino. La violenza fu portata a termine per effettuare uno sbancamento (forse con una pala meccanica), con la distruzione di paletti di recinzione, di alberi e di varie colture agricole, e quindi procedere a lavori edili, senza aver preventivamente raggiunto un accordo economico con l’affittuario Giuseppe Colella. Evidentemente, Francesco Iovino non era riuscito con le “buone” ad ottenere il via libera di Giuseppe Colella e aveva proceduto con le cattive. Un atto di prevaricazione sul quale, a nostro avviso, non si è fatto luce fino in fondo perché Francesco Iovino è un uomo anziano, nel 2015 festeggerà gli 80 anni ed è il titolare dell’impresa edile; e potrebbero ben essere coinvolte altre persone nella invasione di terreni e nel danneggiamento, per esempio uno o più dipendenti di “Frank ‘u merican”.

La nostra curiosità (come quella dei nostri pochi lettori) è forse destinata a restare insoddisfatta. Nella citata udienza del 5 novembre 2012 si è appreso che Giuseppe Colella ha ritenuto di dover ritirare la denuncia, con dichiarazione sottoscritta davanti ai carabinieri, e il giudice Vittoria Farzati, assistita dal cancelliere Salvatore D’Angelo, ha disposto che il verbale del processo fosse notificato all’imputato Francesco Iovino per l’accettazione della remissione di querela. La nuova udienza si terrà il 10 dicembre 2012.

Come è noto, dopo aver spadroneggiato con la costruzione di una serie impressionante di appartamenti – spalleggiato dalle varie Amministrazioni comunali pastoranesi e con l’attiva collaborazione del suo amico e socio ingegnere Angelo Raffaele Aiezza, personaggio assai rilevante del potere reale a Pastorano – Francesco Iovino a metà agosto 2010 all’improvviso e inspiegabilmente se n’è ritornato negli Stati Uniti d’America, lasciando le sue imprese nelle mani di Mario Turino, discusso imprenditore residente nella vicina Pignataro Maggiore con all’attivo legami di affari con le famiglie mafiose Lubrano, Nuvoletta e Ligato e più recentemente con il “casalese” Nicola Palladino (uomo di Francesco Schiavone “Sandokan”).

Non sappiamo se i carabinieri, raccolta la recentissima remissione di querela di Giuseppe Colella, abbiano ritenuto di mettere tutto in archivio o se hanno sospettato che quelli attribuiti a Francesco Iovino potrebbero ben essere dei reati-satellite, informando pertanto uno dei valorosi magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Napoli (per esempio, il dott. Giovanni Conzo segue molto da vicino le dinamiche pignataresi e, c’è da immaginarlo, pastoranesi). Lo scenario è molto inquietante e complesso: Francesco Iovino prima spadroneggia, anche con metodi violenti come quelli emersi nella vicenda giudiziaria di cui ci stiamo occupando; poi nell’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Napoli denominata “Operazione caleno” del 23 febbraio 2009 (pubblici ministeri il dott. Giovanni Conzo e la dott.ssa Liana Esposito) emergono vicende estorsive ai danni di suoi soci (come l’imprenditore Vincenzo Dell’Aversano) da parte della famiglia camorristica dei Ligato, oltre che ad opera dei “casalesi”; infine “Frank ‘u merican” mette in atto una improvvisa “fuga”, lasciando tutto il suo impero nelle mani di un soggetto come Mario Turino di cui sono note le cointeressenze, come sopra meglio precisato.

Naturalmente, i carabinieri non devono informare noi di eventuali informative alla Direzione distrettuale antimafia sui reati commessi da Francesco Iovino, qualora avessero ritenuto – come noi – che potrebbe trattarsi di reati-satellite, indizio di qualcosa di molto più inquietante dei pur gravi invasione di terreni e danneggiamento. Ma ci farebbe piacere se davvero l’Arma Benemerita avesse informato la DDA della vicenda di cui è imputato Francesco Iovino, almeno fino all’udienza del Giudice di Pace del 10 dicembre 2012 dove – c’è da scommettere – farà sapere tramite il suo avvocato che accetta la remissione di querela della parte offesa Giuseppe Colella. E forse non sarebbe inutile, sempre da parte dei carabinieri, sentire a verbale Giuseppe Colella per conoscere i motivi che – speriamo con le “buone” – lo hanno ora indotto a ritirare la denuncia a suo tempo presentata contro “Frank ‘u merican”.

Rassegna stampa

articolo di Rosa Parchi

da pignataronews.myblog.it

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