Isa Danieli inaugura la stagione teatrale 2016/2017 del Teatro Nuovo di Napoli con “Serata d’amore” per la regia di Manlio Santanelli

Isa Danieli inaugura la stagione teatrale 2016/2017 del Teatro Nuovo di Napoli con “Serata d’amore” per la regia di Manlio Santanelli

NAPOLI – Saranno cinque serate speciali a inaugurare, mercoledì 26 ottobre 2016 alle ore 21.00, la stagione teatrale 2016/2017 del Teatro Nuovo di Napoli, affidate a Isa Danieli in Serata d’amore per la regia di Manlio Santanelli, che ne è autore con la straordinaria interprete per la quale fu scritto quello che di Ruccello è considerato il capolavoro, Ferdinando, amara metafora sulla beffa dell’unità d’Italia.

Presentato da Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro, Serata d’amore è l’omaggio devoto e accorato di Isa Danieli e Manlio Santanelli ad Annibale Ruccello, nel trentennale della sua scomparsa, che prenderà vita proprio su quel palcoscenico dove l’autore stabiese visse i suoi giorni migliori.

E’ un viaggio dentro il suo teatro, un percorso alla rovescia dalla sua ultima commedia alla prima, che lega in un unico evento le voci femminili del suo cosmo poetico: dall’indimenticabile Donna Clotilde di Ferdinando, all’inquieta Ida di Week End, alla terribile Jennifer. Una sfilata di personaggi segnati da una disperata solitudine, quel prezzo che deve pagare chi ama o anche chi soltanto dispone ad amare.

Serata d’amore – commenta Isa Danieli – è la ripresa di uno spettacolo che portai in scena un anno dopo la morte di Annibale, per perpetrare il suo ricordo di uomo e di artista, dopo quel maledetto 12 settembre del 1986. Il titolo non poteva essere diverso da questo, così come non poteva esserci altro teatro all’infuori del Nuovo, per riproporlo”.

L’opera di un grande commediografo mal si presta a essere limitata, anche soltanto in fase di interpretazione, ad un unico concetto generale che possa valere per ogni testo di cui quell’opera si compone. Limitare, in tal caso, equivarrebbe a ridurre. Ancor meno, si presta ad essere esplorata, ad essere penetrata nel suo mistero di fondo.

Ciò vale ancora di più se riferito all’intera produzione di Annibale Ruccello che, per l’indubbia capacità di raccogliere, dalle silenziose esplosioni del quotidiano, la più piccola scheggia, il minimo frammento che ne rievochi con struggente amarezza la perduta integrità, si sottrae, caparbiamente, all’utilizzo di singole chiavi di lettura.

E tuttavia, leggendo e rileggendo le commedie di Ruccello in vista della messa in scena di questa Serata d’amore, la Danieli e Santanelli hanno sempre incontrato un tema che, seppure in forma sempre diversa, ricorre con ossessiva puntualità: la solitudine.

“È un tuffo nel passato – aggiunge Manlio Santanelli, che dirige il lavoro così come allora – in cui, rispetto alle classiche antologie, facciamo il percorso inverso, partendo dal titolo più recente, Ferdinando, e risalendo, attraverso Weekend, fino alle Cinque rose di Jennifer”.

C.S.

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