In una Europa multietnica e multireligiosa, la religione islamica sta diventando sempre più diffusa; proprio per questo, oggi più che qualche anno fa, risulta importante conoscerne la storia e le tradizioni in modo da poter costruire ponti e non barriere con i tanti musulmani che ormai sono parte integrante delle nostre comunità di appartenenza. Per poter meglio apprendere i valori e gli elementi su cui si fonda la fede rivelata al profeta Maometto attraverso il Corano, possiamo affidarci al “Dizionario dell’Islam (A-I)” (Jaca Book, 458 pagine, 50 euro), primo di due volumi con cui è possibile approfondire gli elementi di base della religione musulmana. Il libro risponde al progetto di Mircea Eliade di trasformare la sua “Enciclopedia delle religioni”, edita in lingua inglese, in una serie di dizionari indipendenti, ordinati alfabeticamente, per la diffusione nelle biblioteche e negli istituti accademici europei.
L’Islam è una realtà molto complessa, all’interno della quale convivono sfumature e tradizioni diversificate, frutto della sua diffusione in paesi con storie e culture anche molto differenti tra di loro: basti pensare che la Umma, ovvero la comunità dei fedeli islamici, si estende dall’Indonesia al Marocco. Ad accomunare tutti i muslim, come vengono chiamati i musulmani in arabo, è il puro monoteismo, ovvero il credo in un unico Dio onnipotente e misericordioso, il cui messaggio è stato rivelato da una serie di profeti tra cui Ibhraim (Abramo), Musa (Mosè), Issa (Gesù), fino ad arrivare all’ultimo “rassul” (messaggero) e cioè Maometto che è appunto chiamato il Sigillo dei Profeti. Il musulmano fa atto di sottomissione di sé a Dio e tale atteggiamento si manifesta nella pratica degli obblighi prescritti che lo impegnano di fronte a Dio e alla comunità (umma). Il musulmano afferma la sua fede nella unicità di Dio (tawhid), Creatore e dispensatore dei beni necessari, signore della gloria cui è dovuta ogni lode; i suoi segni (ayat Allah = il segno di Dio) sono per l’uomo le prove della creazione e garantiscono la sua fede di cui fa professione mediante la sahada che mette l’accento sul Dio unico e sulla chiusura della rivelazione da parte di Maometto.
L’uomo è una creatura animata dal soffio divino, capace di rispondere a Dio ma soprattutto un khalifah (rappresentante) di Dio. Da questa condizione derivano i «cinque pilastri» dell’Islam, vale a dire le pratiche cultuali obbligatorie che sono la testimonianza di fede (sahada), le cinque preghiere giornaliere (salat), l’elemosina legale (zakat), il digiuno nel mese di Ramadan e il pellegrinaggio alla Mecca (hajj). Queste pratiche costituiscono il fondamento e il motore dell’Islam moderno e sono per molti aspetti l’essenza stessa del messaggio rivelato da Dio a Maometto, messaggio che è la base di una fede che, seppur a volte possa apparirci come lontana o misteriosa, in realtà ha non pochi punti di contatto con la tradizione religiosa cristiana a cominciare dal credo nell’unico Dio e nel ruolo delle figure dei profeti. Lo stesso Gesù e sua madre Maria (Maryam) occupano nel Corano un posto importantissimo.
Attraverso questo dizionario a cura di Mircea Eliade possiamo conoscere meglio e nel profondo i meccanismi che regolano una religione con la quale ci ritroviamo sempre più spesso in contatto e che è destinata a crescere ancora di più nei prossimi decenni in tutta Europa.
Massimiliano Palmesano