L’incredibile vicenda dello smantellamento della Villa Bunker ex Ligato: i vigili urbani mandati a fare le multe mentre il bene confiscato veniva vandalizzato

L’incredibile vicenda dello smantellamento della Villa Bunker ex Ligato: i vigili urbani mandati a fare le multe mentre il bene confiscato veniva vandalizzato

PIGNATARO M. – Sull’inquietante scenario di Pignataro Maggiore in una occasione si sono intrecciate – nella maniera che andiamo a descrivere – le vicende relative allo scandalo dei beni confiscati alla camorra e alla mafia e quelle riguardanti lo scandalo dell’autovelox.

Come è noto, in data 16 ottobre 2003, la famigerata famiglia Ligato-Lubrano venne incredibilmente autorizzata dall’allora sindaco Giorgio Magliocca ad asportare gli infissi dalla villa bunker confiscata di via del Conte, immobile dalla quale la consorteria mafiosa era stata sgomberata – con abbondante ritardo – il precedente 26 agosto 2003. Naturalmente boss e gregari colsero l’occasione per danneggiare pesantemente la villa bunker, già acquisita al patrimonio indisponibile del Comune. Il tutto alla presenza di vigili urbani, poliziotti e carabinieri

Per quanto riguarda i vigili urbani, dalle ore 9 alle 13 del 16 ottobre 2003, la forza presente alla villa bunker Ligato era costituita dal comandante Alberto Parente e da Francesco Bovenzi e Pietro Del Vecchio. Il turno successivo, dalle 13 alle 19, prevedeva l’arrivo di due diversi vigili urbani, Gaetano Rotolo e Giovanni Magliocca, che – con il comandante Alberto Parente – dalle 13 alle 15 circa e dalle 16,30 alle 17,45 circa furono presenti alla villa bunker dove intanto si consumava lo scempio di una proprietà pubblica.

Ma ad un certo punto entrò assurdamente in scena l’autovelox, la cui utilizzazione evidentemente era oggetto di continue pressioni – per fare cassa, e quindi maggiori sperperi per motivi clientelari – della classe politica locale ai danni dei vigili urbani. Mentre si consumava la tragedia della resa dello Stato e della devastazione della villa bunker, il comandante dei vigili urbani Alberto Parente ordinò agli unici due uomini che aveva a disposizione di allontanarsi dalla villa bunker, mettere mano all’autovelox e piazzarsi sulla Statale Casilina km. 190,300 direzione Capua per fare cassa con l’autovelox, dalle ore 15 alle 16,30. Furono effettuati 15 scatti con apparecchiatura della Ser.com. srl, sanzionando con salate multe i poveracci che avevano superato il limite di velocità di50 Km/h.

Insomma, la storia che abbiamo appena raccontato ai pochi ma affezionati lettori di “Pignataro Maggiore News” può essere sintetizzata così, attribuendo al comandante dei vigili urbani capitano Alberto Parente una frase assurda che naturalmente non ha mai pronunciato (l’abbiamo inventata noi, come se fosse stata davvero rivolta ai due vigili urbani presenti alla villa bunker): “Agenti della Polizia municipale, non perdiamo tempo. Mentre i camorristi danneggiano la villa bunker, è inutile stare a guardare, voi andate a fare un po’ di multe con l’autovelox. Così il sindaco Giorgio Magliocca è contento di fare cassa per finanziare gli sperperi comunali”. Pubblichiamo in coda a questo articolo cinque documenti del Comando della Polizia municipale di Pignataro Maggiore relativi a quella tremenda giornata del 16 ottobre 2003, ovviamente autovelox e turni dei vigili urbani compresi. Doveva davvero avere una grande importanza la cassa dell’autovelox nel “sistema Magliocca”.

Rassegna stampa

articolo di Rosa Parchi

da pignataronews.myblog.it

 

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