PIGNATARO M. – Si sa che esistono le bistecche di manzo, ma a Pignataro Maggiore c’è pure la “bistecca di Manzella”, quella che il dirigente dell’ufficio tecnico comunale ha pesantemente scagliato all’indirizzo della società della famiglia Cuccaro (nel senso di Cesare Cuccaro, consigliere comunale di opposizione) sotto forma di ordinanza di demolizione. I buontemponi della piazza dicono che il sindaco sia molto ghiotto della succulenta e muscolosa pietanza e che si sia quindi arrabbiato moltissimo quando ha saputo che la “bistecca di Manzella” è stata per ora bruciata dal Tar, rovinandogli politicamente parlando il banchetto. Ecco la notizia, battute dei buontemponi a parte.
L’ottava sezione del Tribunale amministrativo regionale della Campania di Napoli, con due diverse ordinanze cautelari di identico contenuto entrambe depositate in segreteria in data 19 novembre 2015, rispettivamente con i numeri 2021/2015 e 2022/2015, ha accolto i ricorsi della “Pignataro carni S.a.s.” (socio accomandatario e legale rappresentante Teresa Parente) e dei proprietari delle aree interessate all’insediamento dell’attività imprenditoriale (i fratelli Antonio, Eliseo e Giovanni Cuccaro) destinatari dell’ordinanza a firma del dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di Pignataro Maggiore, ingegnere Antonio Manzella, numero 46 del registro generale del 12 agosto 2015 avente ad oggetto: “ANNULLAMENTO CONCESSIONE IN SANATORIA PRATICA N. 6 DEL 7/2/2014 PER ERRONEA RAPPRESENTAZIONE DELLO STATO DEI LUOGHI E CONTESTUALE ORDINE DI DEMOLIZIONE DI TUTTE LE OPERE ABUSIVAMENTE REALIZZATE – SOCIETÀ “PIGNATARO CARNI & C. SAS”.
Una vicenda di cui molto si è parlato nell’opinione pubblica e nel mondo politico locale anche a seguito di un articolo pubblicato da “Pignataro Maggiore News” il 14 agosto 2015, con il titolo: “IL DIRIGENTE DELL’UFFICIO TECNICO COMUNALE INGEGNERE ANTONIO MANZELLA ORDINA LA DEMOLIZIONE AI DANNI DELLA SOCIETÀ DEL CONSIGLIERE COMUNALE CHE STAVA RACCOGLIENDO LE FIRME PER SFIDUCIARE IL SINDACO RAIMONDO CUCCARO – MOLTA CARNE SUL FUOCO: L’ESPONENTE DELL’OPPOSIZIONE CESARE CUCCARO POTREBBE RISCHIARE LA FINE DELLA CARRIERA POLITICA SULLO SCENARIO CITTADINO”.
Pubblichiamo in coda a questo articolo l’ordinanza comunale numero 46 e le due ordinanze cautelari del Tar contrassegnate dai numeri 2021/2015 e 2022/2015. Nelle ordinanze del Tribunale amministrativo regionale si legge tra l’altro: “Considerato che l’esecuzione del provvedimento impugnato è idonea ad arrecare danno grave e irreparabile agli interessi di parte ricorrente e che, in rapporto alla collocazione e all’entità delle opere contestate, la controversia deve essere necessariamente definita nella sede di merito; ritenuto, quindi, che nel bilanciamento dei contrapposti interessi appare opportuno accogliere l’istanza di sospensione del provvedimento impugnato ai soli effetti demolitori affinché lo stato dei luoghi permanga inalterato fino alla definizione della causa nel merito; che ricorrono comunque le ragioni che giustificano la compensazione tra le parti delle spese della presente fase”, per questi motivi il Tar “accoglie l’istanza cautelare per quanto riguarda gli effetti demolitori del provvedimento impugnato; fissa per la trattazione di merito del ricorso l’udienza pubblica del 5 ottobre2016”. Se ne parlerà, insomma, nel merito, quando l’ingegnere Antonio Manzella non sarà più a capo dell’ufficio tecnico comunale e quando Raimondo Cuccaro non sarà più sindaco di Pignataro Maggiore.
Pubblichiamo, inoltre, perché i nostri pochi ma affezionati lettori possano avere una visione completa della battaglia, la deliberazione di Giunta comunale numero 71 del 29 ottobre 2015 con la quale l’Amministrazione guidata dal sindaco Raimondo Cuccaro ha deciso di costituirsi in giudizio. Oggetto della deliberazione: “RICORSI AL TAR CAMPANIA AVVERSO ORDINANZA DIRIGENZIALE N. 46 DEL 12.08.2015 PROMOSSI CON ATTI SEPARATI DAI SIGG. CUCCARO GIOVANNI, CUCCARO ANTONIO E CUCCARO ELISEO E DALLA SOC. PIGNATARO CARNI E C. SAS. – CONFERIMENTO INCARICO A LEGALE DI FIDUCIA PER COSTITUZIONE NEL GIUDIZIO”. Utile anche un’occhiata alla vecchia visura storica della “Pignataro carni” che già pubblicammo a corredo del nostro articolo del 14 agosto 2015, società che all’epoca vantava una presenza significativa, appunto quella dell’allora socio Cesare Cuccaro, ex assessore e attuale consigliere comunale di opposizione. Scrivevamo tra l’altro in quell’articolo del 14 agosto 2015: “Ovviamente, la “Pignataro carni” potrà presentare ricorso al Tribunale amministrativo regionale per opporsi al citato provvedimento dell’ingegnere Antonio Manzella – arrivato sulla poltrona di dirigente dell’ufficio tecnico comunale per chiamata diretta del sindaco -, ma in tal caso il consigliere comunale Cesare Cuccaro (quale titolare di una quota della suddetta società) si troverebbe ad avere una “lite pendente” con il Comune di Pignataro Maggiore, facendo scattare l’incompatibilità e quindi vergare la parola fine sulla carriera politica cittadina dell’attuale acerrimo avversario di Raimondo Cuccaro, dopo che era stato eletto nella stessa lista e ricoperto la carica di assessore ai lavori pubblici. Seguiremo con attenzione gli sviluppi della vicenda, anche per capire le mosse di Cesare Cuccaro per sottrarsi al grave rischio di fine della carriera politica cittadina (tanto più che aspira a candidarsi a sindaco, alle amministrative del prossimo anno), semmai alienando la quota detenuta nella “Pignataro carni”. Così è stato, Cesare Cucaro ha ceduto la sua quota nella “Pignataro carni”, che ora è nelle mani del padre Giovanni Cuccaro, come da atto notarile del 1° ottobre 2015 che pubblichiamo integralmente.
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Rassegna Stampa
articolo di Rosa Parchi
da pignataronews.myblog.it