La “strada” per riscoprire il territorio attraverso lo sport, raccontata dal podista Doc Luca Michele Antropoli

La “strada” per riscoprire il territorio attraverso lo sport, raccontata dal podista Doc Luca Michele Antropoli

VITULAZIO – Insegnante per professione e sportivo per passione. Già questo basterebbe per presentare Luca Michele Antropoli, istruttore di minibasket , consigliere Fidal, socio fondatore dell’ A.s.d. Atletica Capua, vincitore del Premio “L’amico atletico” edizione 2008 – premiato nella città di Jesi con un assegno di € 2000 devoluti in beneficenza -, ma soprattutto maratoneta amatoriale. Tesserato con la società podistica Tifata Runners di Casapulla con  la quale partecipa a gare competitive sia in Italia ( Firenze, Roma, Milano, Venezia, Arezzo, Napoli, Atripalda,Ischia…) che all’estero ( New York, Londra, Berlino), Antropoli in esclusiva a C24, nell’intervista che vi proponiamo, parla della sua attività sportiva e parallelamente lancia anche qualche proposta da sottoporre alla politica e alle istituzioni.

Nel Paese del calcio, come si vive da podisti?

Quando ho cominciato a correre poteva capitare che  qualche automobilista ti prendeva in giro . Adesso è un po’ diverso ,le persone che amano correre sono aumentate e quindi è diventato quasi normale vedere per strada gente dedita alla corsa. Ma comunque la vita di un runner è ancora molto difficile. Il calcio affascina sia perché è uno sport di squadra e quindi i ragazzi sono molto attratti,  sia perché in Italia non c’è una grande cultura sportiva nelle scuole. Negli USA  il fenomeno della corsa  in strada (jogging) è esploso 40 anni fa, le scuole all’estero formano gli allievi anche con una buona disciplina sportiva, da noi c’è molto calcio, scuole calcio, calcio a 5….

A quante gare ha partecipato e che risultati ha raggiunto?

Ho partecipato a più di 200 gare competitive un po’ in giro per il mondo dai 10 km passando per la mezza, 21 km, fino alla mitica maratona di 42,195 km. I miei record personali sono di 37’,50” sui 10 km, 1h, 23’ sulla distanza della mezza maratona e 3h, 14’ sulla maratona. Parliamo comunque di tempi di un atleta amatore che si confronta con atleti più giovani e veri e propri professionisti. Ho vinto diversi premi di categoria e un paio di volte la gara non competitiva che si svolge ogni anno a Vitulazio. Sicuramente la più affascinante è stata la maratona di NEW YORK nel 2010, anche per la simpatica intervista che un giornalista del MATTINO  pubblicò qualche giorno prima.

Lei ha conosciuto Stefano Baldini: che cosa si prova a stringere la mano al vincitore della medaglia d’oro nella patria delle Olimpiadi?

Sì ho conosciuto all’Expo marathon di Venezia Stefano Baldini, è stato davvero emozionante parlare con l’eroe di Atene 2004. Ricordo di avergli detto che mi aveva fatto commuovere la sua vittoria. Lui mi ha  risposto che negli ultimi km non poteva commuoversi ma solo stringere i denti. Spero di fare anch’io, un giorno,  il leggendario percorso di Filippide da Maratona ad Atene!

Di che cosa avrebbe bisogno Vitulazio per favorire uno sport che si sta diffondendo tantissimo tra giovani e meno giovani?

A Vitulazio ci sono diversi atleti iscritti con svariate società podistiche, molte persone corrono per piacere, altre ancora  amano camminare quotidianamente consigliate anche dai medici per combattere la sedentarietà. Ma tutte queste persone sono costrette a frequentare strade di periferia pericolose e inquinate,  strade di campagna con cumuli di rifiuti e , nella brutta stagione allagate a causa di erbacce, terriccio e rifiuti che non vengono rimossi. L’anno scorso sono stato ricevuto dal Sindaco di Vitulazio, dott. A. Cuccari, a cui ho illustrato la mia idea di accogliere podisti, camminatori e tutti coloro che amano trascorrere del tempo all’aria aperta in un circuito di tre o quattro km da individuarsi nelle strade rurali del Comune, fornendolo di qualche attrezzatura necessaria e  indicazioni utili  per un “ percorso benessere”, definizione data  dallo stesso Sindaco. Affidando, però, ogni km alla cura, manutenzione ma anche per  manifestazioni, eventi, di promozione del territorio,  alle varie associazioni culturali presenti nel nostro paese. Certo l’ideale per un atleta sarebbe quello di potersi allenare su una pista di atletica leggera. E’ utopia? Abbiamo tanti spazi inutilizzati a Vitulazio, un esempio,  l’ex cava Statuto…

Nel mondo dell’associazionismo esistono delle realtà che potrebbero aiutare le istituzioni in questo percorso? 

Come ho accennato prima, le associazioni locali hanno la possibilità di prendere a cuore non solo lo sport ma attraverso esso diffondere una cultura dello stare bene con se stessi e con la natura che ci circonda,  cercando di apprezzarla e rispettarla sempre di più.

Red.

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