Oggi uno dei maggiori volani dell’economia è il negozio elettronico, una piattaforma che consente di espandere le vendite non solo entro i confini tricolori, ma anche all’estero. Lo confermano i dati, secondo i quali il trend relativo agli e-commerce è in grande ascesa, al punto da rappresentare attualmente uno degli strumenti indispensabili per il successo di qualsiasi impresa. Vediamo quindi i numeri, le previsioni del 2021 e alcuni consigli utili.
Le prospettive per il 2021
I consumatori preferiscono gli acquisti in digitale: è la lezione emersa da un 2020 complicato sotto diversi punti di vista, dal lockdown alla chiusura dei negozi. Oggi le persone non smettono con questa abitudine, diventata una vera e propria routine quotidiana, anche se il peggio sembra oramai superato.
In sostanza il 2021 sarà l’anno della consacrazione degli e-commerce, come confermano anche le previsioni degli esperti: si parla infatti di un aumento degli investimenti delle imprese in questa direzione (22%), proprio per andare incontro alle richieste del pubblico.
Di pari passo sono cresciute anche le possibilità per le imprese, che oggi si possono muovere più agilmente in rete. Si fa ad esempio riferimento all’opportunità di sfruttare diversi strumenti utili per valutare le altre aziende o i fornitori, come ad esempio nel caso di Icribis, che consente di effettuare la verifica della partita iva e di sfruttare altre opzioni molto pratiche.
Ritornando alle prospettive, in Italia il terreno è particolarmente fertile per il commercio elettronico, soprattutto per una questione di potenziale. Dopo anni di incuria e di svalutazione dell’opzione digitale, infatti, ora le aziende hanno molto terreno da recuperare nei confronti dei competitor europei, ma le potenzialità per riuscirci ci sono tutte. Certo, servirà come detto investire nelle nuove tecnologie e soprattutto nelle competenze 2.0.
Le nuove aspettative dei consumatori
Oggi i consumatori si aspettano di trovare un’azienda preparata dal punto di vista del digitale. L’assenza di un e-commerce è di per sé indice di inaffidabilità, perché oramai la percezione del cliente è chiara: si preferisce il digitale agli acquisti fisici. In realtà si va ben oltre il semplice acquisto, perché i consumatori attuali desiderano poter contare anche su servizi post-vendita di livello, e qui entra in campo il customer care service. Non potremmo poi non citare la customer experience, attualmente frutto di una personalizzazione sempre più profonda, per poter rispondere alle esigenze del cliente prima ancora che quest’ultimo debba manifestarle chiaramente.
La presenza digitale conta anche ai fini del brand, che deve essere facilmente percepibile dal consumatore, e che deve dunque comunicare un messaggio chiaro, sinonimo di una precisa identità sul mercato. Di conseguenza, la differenziazione dai competitor diventa più che mai necessaria, per potersi ritagliare un certo spazio in un certo mercato, e per avere successo.
C. S.