CASERTA – Estorsioni agli imprenditori dell’Agro aversano per conto del clan dei Casalesi: dieci persone arrestate. E’ il bilancio del blitz condotto, nel corso della notte, dai carabinieri del Reparto territoriale di Aversa, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia partenopea, su disposizione del gip del Tribunale di Napoli. Gli arrestati sono tutti appartenenti alla fazione Schiavone del clan dei Casalesi. Il reato contestato è estorsione aggravata dall’aver favorito il sodalizio camorristico. L’operazione ha consentito di fare luce e smantellare il gruppo che si occupava della raccolta dei proventi estorsivi nell’agro aversano per conto dell’intera organizzazione criminale. Le indagini hanno documentato numersose estorsioni a imprenditori ed esercenti, attuate con le tipiche modalità mafiose caratterizzate da minacce e violenze.
Sono finiti in carcere dieci elementi ritenuti appartenenti alla fazione ”Schiavone” del clan dei Casalesi. Si tratta di Umberto, Salvatore e Giuseppe Venosa, rispettivamente di 61, 39 e 67 anni, tutti di San Cipriano d’Aversa, Emilio Mazzarella, 45 anni, di Aversa, Giuseppe D’Ausilio, 40enne di Villa Literno, Mario Maisto, 45enne di San Cipriano d’Aversa, Angelo Compagnone, 43 anni, di Carinaro, Luigi Cirillo, di 44 anni di Aversa, Francesco Vitolo, 50 anni, di Aversa, e Luigi D’Angelo, 37enne di Teverola. Per tutti l’accusa è di estorsione aggravata per avere favorito un sodalizio camorristico.
”Tengo una imbasciata (un messaggio, ndr) dai compagni di Aversa. Siccome le cose sono cambiate, ogni buon amico tiene tre pensieri all’anno: Natale, Agosto e Pasqua”. A parlare e’ Luigi Cirillo, cruenta leva criminale dell’ala Schiavone del clan dei Casalesi, intercettato dai carabinieri. Figurano anche due ex componenti di un’associazione antiracket dell’agro aversano tra le vittime dei tentativi di estorsione accertati. Due commercianti che, alle reiterate richieste di ‘pizzo’ da parte degli estorsori dei Casalesi, hanno risposto con minacce di denuncia. Segnalazioni poi presentante ai carabinieri. Grazie alla loro collaborazione, infatti, i militari dell’Arma hanno potuto documentare con servizi di intercettazione e di appostamento cinque tentativi di estorsione.