Il romanzo di Annie Ernaux, “La donna gelata” (L’orma editore, 192 pagine, 17 Euro, traduzione di Lorenzo Flabbi), racconta l’educazione sociale, sentimentale e sessuale di una donna dalla provincia francese dagli anni Quaranta alla temperie di liberazione degli anni Settanta. Le scoperte e i tabù dell’infanzia, gli ardori e i conformismi dell’adolescenza, gli anni trepidi e indipendenti dell’università, ingolfati di amori e di scelte, finché i mille bivi della giovinezza non convergono in un’unica via dalla forza di attrazione quasi irresistibile: il matrimonio, la fondazione di una famiglia. E qui lo squilibrio di ruoli e mansioni tra moglie e marito, tra madre e padre condanna la protagonista alla glaciazione dell’interiorità e del desiderio. In un continuo contrappunto tra le proprie esperienze e i modelli imposti dall’onnipresente universo maschile – nel sussidiario delle elementari come nei riti collettivi della gioventù e nei luoghi comuni sulla “femminilità” –, Annie Ernaux descrive con precisa passione l’apprendistato alla disparità di una donna, consegnandoci con spietata limpidezza un’impareggiabile radiografia della moderna vita di coppia. Una protagonista “sempre attenta ai bisogni degli altri. Come se per una donna non ci fosse nulla, proprio nulla, di più importante”.
L’autrice, Annie Ernaux, è nata a Lillebonne (Senna Marittima) nel 1940 ed è una delle voci più autorevoli del panorama culturale francese. Studiata e pubblicata in tutto il mondo, la sua opera è stata consacrata dall’editore Gallimard, che ne ha raccolto gli scritti principali in un unico volume nella prestigiosa collana Quarto. Nei suoi libri ha reinventato i modi e le possibilità dell’autobiografia, trasformando il racconto della propria vita in acuminato strumento di indagine sociale, politica ed esistenziale. Considerata un classico contemporaneo, è amata da generazioni di lettori e studenti. Finora “L’orma editore” ha pubblicato “Il posto”, “Gli anni”, vincitore del Premio Strega Europeo 2016, “L’altra figlia”, “Memoria di ragazza”, Una donna, vincitore del Premio Gregor von Rezzori 2019, “La vergogna” e “L’evento”.
Red. Cro.