CALVI R. – La partita tra la famiglia Iavazzi e la Prefettura di Caserta ormai si gioca su più tavoli. Gli imprenditori marcianisani, oltre a voler bloccare l’interdittiva antimafia per rimettere a lavoro la Impresud srl e la Ecologia Iavazzi sas (che gestivano la raccolta dei rifiuti in vari Comuni del casertano), stanno cercando di riabilitare anche la Iavazzi Ambiente scarl. La società consortile, partecipata dalle due ditte della holding, ha ricevuto un finanziamento di 17 milioni di euro dal Ministero per lo sviluppo economico per la realizzazione di una centrale a biomasse nell’area ex Pozzi, sul territorio di Calvi Risorta.
Proprio per non rinunciare al progetto e veder sfumare la milionaria prebenda, il legale della famiglia Iavazzi – l’avvocato Luigi Adinolfi – è a lavoro per neutralizzare il provvedimento interdittivo che ha colpito anche la Iavazzi Ambiente scarl e presentare la società “immacolata” (da un punto di vista del procedimento antimafia) alla nuova seduta della conferenza dei servizi, convocata dalla Regione Campania per il prossimo 15 gennaio 2016.
Per questo è stato presentato ricorso contro la Prefettura di Caserta per l’annullamento “della informativa antimafia n. 0045683 del 13 agosto 2015; degli atti del procedimento informativo, non conosciuti richiamati nel provvedimento impugnato; e di ogni altro atto comunque lesivo degli interessi e diritti del ricorrente”. Nell’ordinanza depositata in segreteria lo scorso 30 ottobre, il presidente della prima sezione del Tribunale amministrativo regionale della Campania ha chiesto alla Prefettura di depositare – entro cinque giorni dalla notifica – la nota prefettizia 0045874 del 17.8.2015 e tutti gli atti, i verbali e gli accertamenti sui quali fonda, e ogni altro atto utile ai fini della decisione.
Leggi l’ordinanza del Tar Campania: Ordinanza Iavazzi 30 ottobre 2015
Red. Cro.