PIGNATARO M. – La nota della maggioranza consiliare di Pignataro Maggiore che interviene sulle recenti polemiche politiche:
Solitamente, evitiamo di commentare i vaneggiamenti fantasiosi del noto incompetente, improvvisato giurista di piazza che in maniera sempre più goffa tenta di ingenerare confusione su ogni argomento.
Ma non possiamo accettare lezioni proprio da questo agitato strillone locale, se prima non ci spiega per quale motivo l’Amministrazione, che lo piazzò alla Patrimonio con un succoso stipendio, non si sia mai costituita nei processi contro la camorra locale.
Così come non accettiamo pillole di moralità e lezioni di scienza etica da chi nel passato non ha esitato un attimo a far cadere le amministrazioni comunali per sostenere “altre mediazioni” che mai nulla hanno avuto a che vedere con l’interesse dei pignataresi (la ricordate la vicenda della 167?).
Lo stesso soggetto, in politica da oltre tre decenni pur spacciandosi per “nuovo orizzonte”, oggi tutela con grande profusione di energie gli affari di una persona sollevata dalla carica di consigliere comunale per vicinanza alla camorra campana.
Per non dimenticare che, questo perenne candidato sindaco della nostra città, oggi è a capo di un gruppetto locale avente, come riferimenti “etici e filosofici”, Cosentino e Carlo Sarro.
Ricordiamolo: Sarro è quell’avvocato che ha posto come liquidatore della Gori Spa (braccio operativo del servizio idrico di Ato 3) un personaggio come Amedeo Laboccetta, indagato con l’accusa di favoreggiamento a Roma, perché fece sparire dati importanti nell’ambito dell’inchiesta Bpm di Ponzellini. Come parlamentare, Laboccetta si è segnalato per una sola interrogazione: quella che chiedeva alla Gelmini di togliere la laurea a Roberto Saviano.
Sono queste le persone che possono dare alla nostra cittadina esempi e lezioni di credibilità?
Riconsiderate il vostro senso del limite, fatelo per rispetto di Pignataro Maggiore.
La maggioranza consiliare