PIGNATARO M. – Come è dimostrato dalla sua campagna elettorale per il rinnovo della carica di primo cittadino e del Consiglio comunale di Roma, il sindaco uscente (e, stando ai sondaggi, non rientrante) Gianni Alemanno è un amante del brivido. L’esponente del Pdl, infatti, sta girando la Capitale in lungo in largo accompagnandosi – incurante delle polemiche che potrebbero scoppiare da un momento all’altro – a un imputato per fatti di camorra, l’ex sindaco di Pignataro Maggiore, Giorgio Magliocca, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e omissione di atti d’ufficio con l’aggravante camorristica. Lo stesso Giorgio Magliocca si gloria dei brividi di Alemanno pubblicando sulla propria pagina Facebook le fotografie della campagna elettorale romana con le quali sembra voler dire in segno di sfida: “Avete visto? Io sì che sono bravo: in politica mi accompagno nel 2013 con il sindaco di Roma, così come mi incontravo nel 2002 con il boss mafioso Lello Lubrano, e riesco sempre a non rimetterci le penne”.
Finora, non c’è dubbio, sul piano giudiziario Giorgio Magliocca è stato fin troppo fortunato. Arrestato l’11 marzo 2011, Giorgio Magliocca fu incredibilmente assolto in primo grado dal Giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Napoli, con rito abbreviato il 20 febbraio 2012, perché “il fatto non sussiste”. Ora è in attesa del processo d’appello – prossima udienza il 2 luglio 2013 – chiesto dal valoroso pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, dottor Giovanni Conzo, uno degli uomini di punta a livello nazionale della battaglia anti-cosche. Intanto, a carico dell’ex sindaco di Pignataro Maggiore – pluri-indagato e pluri-imputato per altri gravi reati – vanno avanti diversi procedimenti penali aperti dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere.
Vale la pena ricordare che – per quanto riguarda le imputazioni di concorso esterno in associazione mafiosa e omissione di atti d’ufficio con l’aggravante camorristica – nella stessa sentenza di assoluzione del Gup di Napoli si dà comunque per certo che alla vigilia delle elezioni amministrative di Pignataro Maggiore del 2002, quando sarebbe stato eletto sindaco per la prima volta, Giorgio Magliocca da consigliere provinciale di An in carica si incontrò almeno due volte a cena al ristorante “Ebla” di Triflisco (nel territorio del Comune di Bellona) con il boss mafioso Raffaele Lubrano detto Lello, poi ucciso in un agguato il 14 novembre 2002. Insomma, anche qualora Giorgio Magliocca riuscisse ancora più incredibilmente a farla franca pure in appello e in Cassazione, sul piano giudiziario, resterebbe comunque a suo carico il macigno politico degli incontri pre-elettorali con l’esponente di vertice di una potente e sanguinaria consorteria criminale. Tra l’altro gli incontri di Giorgio Magliocca con il boss Lello Lubrano sono stati confermati da un altro dei partecipanti alle due cene, Eliseo Cuccaro, all’epoca responsabile dei giovani di Forza Italia in Provincia di Caserta, legatissimo all’ex sottosegretario ed ex deputato Nicola Cosentino, quest’ultimo attualmente detenuto come è noto per fatti di camorra. Molto stretti i rapporti anche tra Giorgio Magliocca e Nicola Cosentino, come è testimoniato dagli attacchi a suo tempo sferrati da Magliocca ai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Napoli “colpevoli” di indagare su Cosentino.
Il “caso Magliocca”, come si vede, è delicatissimo. Ma evidentemente Alemanno deve avere delle buone e cogenti ragioni per farsi accompagnare dall’ex sindaco di Pignataro Maggiore nella campagna elettorale romana.
Rassegna stampa
articolo di Rosa Parchi
da pignataronews.myblog.it