PIGNATARO M. – La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere (pubblico ministero dottoressa Marta Correggia) ha chiesto l’archiviazione della denuncia presentata a suo tempo, in periodo pre-elettorale 2013, dal piccolo Zinzi (all’anagrafe Gianpiero Zinzi) contro i giovani del centro sociale “Tempo rosso” di Pignataro Maggiore. Lo apprende “Pignataro Maggiore News” da fonte solitamente bene informata.
La notizia della presentazione della denuncia (rivelatasi un clamoroso flop) fu fatta trapelare il 19 gennaio 2013 dallo stesso Gianpiero Zinzi – figliolo del presidente dell’Amministrazione provinciale di Caserta, il molto onorevole “don” Mimì Zinzi da Marcianise – tramite la testata giornalistica online www.comunedipignataro.it, che pubblicò un articolo a firma del magliocchiano Pietro Ricciardi, con il titolo: “Gianpiero Zinzi presenta esposto in Prefettura su Tempo Rosso”. “Fonti generalmente molto attendibili – scrisse Pietro Ricciardi – riferiscono che a seguito di alcuni interventi del centro sociale autogestito Tempo Rosso effettuati sul web e su alcuni social network, Gianpiero Zinzi abbia presentato un esposto presso la Prefettura di Caserta”.
Questo il messaggio che avrebbe suscitato la reazione del figlio del presidente della Provincia, Domenico Zinzi, nonché candidato alle prossime Politiche: “Gianpiero Zinzi, figlio del presidente della provincia di Caserta Mimì, tra i maggiori sponsor per la costruzione del Gassificatore di Capua è persona non gradita su tutto il territorio dell’Agro Caleno e per questo motivo verrà cacciato via ogni qualvolta avrà intenzione di presentarsi su questi territori per la sua campagna elettorale”.
Come è noto, Gianpiero Zinzi, candidato dell’Udc alla Camera dei deputati, fu malamente trombato alle elezioni politiche del 2013. E non sappiamo se – nel frattempo – abbia maturato la decisione di presentare qualche altra denuncia, stavolta contro tutte le centinaia di migliaia di elettori che non hanno ritenuto opportuno votarlo; denuncia con la motivazione – immaginiamo il ragionamento del piccolo Zinzi – che i cittadini pignataresi e non solo pignataresi hanno dato retta a quelli di “Tempo rosso”. A Pignataro Maggiore il risultato elettorale zinzesco (padre e figlio) fu particolarmente disastroso. Una sconfitta che ancora brucia.
Sono profondi i legami tra lo zinzismo e il magliocchismo. Tanto è vero che, quando si trattò di trovare uno stipendio per Mario Di Cosmo – ex portaborse del molto onorevole “don” Mimì Zinzi da Marcianise – l’allora sindaco pignatarese Giorgio Magliocca lo sistemò nel consiglio d’amministrazione del carrozzone clientelare mangiasoldi per la raccolta dei rifiuti “Pignataro Patrimonio srl”. Consiglio d’amministrazione nel quale con Mario Di Cosmo prendeva una succosa indennità pure il magliocchiano Pietro Ricciardi.
Rassegna stampa
articolo di Rosa Parchi
da pignataronews.myblog.it