La Procura della Repubblica indaga sulle pesate dei rifiuti presso i centri di raccolta: sarebbero coinvolte la Gesia di Pastorano e la Impresud srl. Gli uomini della Guardia di Finanza anche al Comune di Giano Vetusto. A Pignataro Maggiore una fonte aveva già rivelato un anno fa la presenza di un dossier sulla questione

La Procura della Repubblica indaga sulle pesate dei rifiuti presso i centri di raccolta: sarebbero coinvolte la Gesia di Pastorano e la Impresud srl. Gli uomini della Guardia di Finanza anche al Comune di Giano Vetusto. A Pignataro Maggiore una fonte aveva già rivelato un anno fa la presenza di un dossier sulla questione

AGRO CALENO – La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere avrebbe aperto un fascicolo sulle modalità di pesa dei rifiuti di alcuni comuni del casertano presso due aziende che si occupano della raccolta dell’umido. Gli inquirenti sospettano che vi sia stato un accordo tra le società e gli enti locali allo scopo di far risultare una quantità di rifiuti da smaltire superiore a quella reale. Una truffa che – secondo l’ipotesi investigativa – avrebbe consentito alle aziende in questione di percepire liquidazioni maggiorate.

Gli uomini del nucleo di polizia tributaria del comando provinciale della Guardia di Finanza, su delega della Procura, starebbero analizzando i faldoni nelle sedi della Gesia spa, società di Pastorano controllata dalla famiglia Sorbo, e della Impresud srl, impresa nelle mani della holding degli Iavazzi già esclusa dalla white list delle aziende che possono gestire i servizi della pubblica amministrazione. Inoltre, sarebbero in corso degli accertamenti presso i Comuni di Casagiove, Teano, Giano Vetusto, Caianello, Alvignano, Gioia Sannitica, Galluccio, Riardo, Piedimonte Matese e San Gregorio Matese.

Più di un anno fa, il blog di giornalismo investigativo pignataronews.myblog.it, aveva rivelato la presenza di un dossier nelle stanze di Palazzo Scorpio – sede del Comune di Pignataro Maggiore – nel quale venivano segnalate delle anomalie sulle pesate dei rifiuti. Tale circostanza avrebbe spinto l’Ente a segnalare il tutto alla Procura della Repubblica e a sospendere in un primo momento (leggi qui) i pagamenti alla Gesia spa – l’azienda che all’epoca raccoglieva lo scarto umido della differenziata del comune caleno. Quest’ultima, per vari mesi, ha condiviso con la Pignataro Patrimonio srl (la municipalizzata che si occupa della raccolta dei rifiuti) lo stesso amministratore unico, il dottor Francesco Passaro.

Secondo quel dossier (leggi qui), nel passaggio da “Esogest ambiente srl” a “Gesia Spa” vi sarebbe stato un raddoppio della quantità di rifiuti; mentre nel passaggio da “Gesia Spa” a “Ecotransider Srl” si sarebbe invece verificata la diminuzione di un terzo. Insomma, elementi gravi ai quali non è mai stata data conferma della veridicità sia dal Comune che dagli organi inquirenti.

Red. Cro.

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