PIGNATARO M. – Questa mattina (29 novembre), dopo numerosi rinvii, ha avuto luogo l’udienza d’appello del processo che vede imputato l’ex sindaco di Pignataro Maggiore, Giorgio Magliocca, per concorso esterno in associazione mafiosa e omissione di atti d’ufficio con l’aggravante camorristica. Oltre al difensore dell’ex primo cittadino (assolto in primo grado dal Giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Napoli, con rito abbreviato, perché “il fatto non sussiste”), l’avvocato Mauro Iodice, erano presenti in aula l’avvocato Giuseppe Stellato, per la parte civile Comune di Pignataro Maggiore, e l’avvocato Cesare Amodio, che assiste il giornalista Enzo Palmesano (anche lui presente in aula), il quale si è costituito parte civile con azione popolare per conto della Provincia di Caserta.
Davanti alla quinta sezione penale della Corte d’Appello di Napoli, il sostituto della Procura Generale partenopea, su indicazione della Direzione distrettuale antimafia, ha chiesto di rinnovare l’istruttoria dibattimentale per approfondire quello che viene considerato il terzo incontro tra il boss defunto del clan Lubrano-Ligato e l’ex Consigliere provinciale Magliocca. L’accusa, facendo riferimento a quanto contenuto in una memoria depositata il 26 marzo del 2013 dal giornalista Palmesano, intende analizzare in aula la circostanza.
Di fronte alla richiesta del pm, la difesa ha chiesto di acquisire la sentenza di assoluzione nell’ambito del procedimento sulla gestione dei beni confiscati, da parte dell’associazione “Mondotondo” e del consorzio di cooperative “Icaro”, il quale vedeva imputati Arturo Gigliofiorito, Gabriele Capitelli e Antimo De Angelis. La corte si è riservata di decidere sia sulla richiesta dell’accusa che su quella della difesa. Per questo ha rinviato le parti al prossimo 28 marzo 2014.
Red. cro.